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La storia del bambino che sognava di far emozionare il mondo intero col suo violino

Cento anni fa nasceva Yehudi Menuhin, il bambino magico che sognava di far ridere e piangere il mondo intero suonando il suo violino.

Nato a New York il 22 aprile 1916, da una giovane coppia di ebrei russi che gli diedero il nome Yehudi che in ebraico significa l”Ebreo”: era cresciuto tra la musica melodica suonata dal padre e i balli russi della madre che si occupavano del piccino riempiendolo di dolci attenzioni.

Il primo giorno di scuola, Yehudi seduto sul banco osservò tutta la mattina una piccola finestrella infissa sul muro dietro la maestra. In mezzo alla finestra su un ramo d’albero il bambino avrebbe voluto che si posasse un uccellino e che cominciasse a cinguettare. Al suo ritorno la mamma gli chiese cosa avesse imparato e lui le parlò di un ramo che aspettava un uccello. Fu anche l’ultimo giorno che andò a scuola, da quel momento i professori gli insegnarono le lingue, la letteratura e la musica direttamente a casa.

A quattro anni, i genitori lo portarono al suo primo concerto e lui rimase semplicemente a bocca aperta: seguì tutto lo spettacolo appoggiato alla balaustra con gli occhi sbarrati dalla meraviglia. Da quel giorno nasce dentro di lui il desiderio di suonare il violino, di portare con quello strumento, felicità sulla terra, far nascere un sorriso, battere un cuore. Il sogno prender forma grazie alla nonna che gli regala il suo primo violino per il suo compleanno, cosi Yehudi comincia a prendere le prime lezioni.

A cinque anni suona per la prima volta davanti ad un pubblico accompagnato al pianoforte dalla madre: le sue dita ballavano sulle corde svolazzando veloci suonando con passione e gioia.

Il suo cammino verso la “storia” è appena cominciato, con tanta passione, devozione ed impegno diventerà l’artista favoloso che in seguito chiameranno “il violino del secolo”.

Nel 1926 la famiglia si trasferisce a Parigi, per poi tornare a New york iniziando la sua prima tournèe americana. Il giro del mondo per far conoscere la sua musica era appena cominciato.

Durante la seconda guerra mondiale con la sua musica, i suoi concerti allevia i dolori e la disperazione dei combattenti donando a tutti un sorriso.

Finita la guerra continua a viaggiare per il mondo passando dal violino alla bacchetta di direttore di orchestra e apre una scuola di musica per bambini che desiderano approfondire il loro talento musicale.

Crea un’Accademia a Gstaad in Svizzera , crea il movimento di “Musica viva oggi” che ad oggi è presente i n più di dieci paesi d’Europa e negli Stati Uniti e raggruppa giovani musicisti che esportano musica per tutti coloro che non possono permettersi sale dei concerti, i malati negli ospedali, i giovani nelle scuole, le persone anziane.

 

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Prima di andarsene voleva completare il suo sogno , lasciando tanti semi nel mondo, creando la sua Associazione Internazionale la cui sede si trova in Belgio. Nasce cosi il progetto Mus-e che si incarica di proseguire la grande impresa della sua vita: fare in modo che i bambini rimangono bambini e se possibili diventino maghi.

L’associazione ha l’obiettivo di portare avanti e coordinare l’azione umanitaria e culturale iniziata dal grande violinista, attraverso la diffusione di iniziative che promuovano l’integrazione sociale e culturale fra i bambini attraverso la pratica artistica, e iniziative che promuovano il dialogo inter-culturale tra le varie culture. Secondo l’intuizione di Menuhin, attraverso l’arte, i bambini imparano a comunicare con un linguaggio universale in cui le differenze diventano ricchezza

Le discipline artistiche praticate nei laboratori MUS-E sono la musica, il canto, il teatro, il movimento nelle sue forme più diverse, le arti figurative e il mimo. Attraverso l’esperienza artistica, con l’utilizzo di linguaggi non verbali si valorizzano tutte le esperienze espressive e le diverse specificità culturali. Inoltre il bambino impara a conoscersi, a mostrarsi agli altri con spontaneità e ad accettare le altrui diversità, vivendole come una risorsa e non come un limite. In questo modo, la scuola non è più soltanto luogo di studio e di apprendimento, ma diventa anche spazio per vivere insieme con creatività e passione.

Continua a sognare mago , il tuo cammino continuerà tra le stelle.

L’arte per eccellenza libera e spontanea diviene l’occasione ideale per l’incontro con altri modi di essere e diventa linguaggio universale, strumento di civiltà e integrazione tra popoli”, firmato “Il bambino Magico.

 

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Dino Galuppi

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