La proposta delle scuole sempre aperte (d’estate, fino a sera) è bella perché fa della scuola una casa dove vivere, imparare e divertirsi, ma non fa i conti con la realtà. Va bene per gli alunni normali, che hanno famiglie normali, ma non accoglie gli alunni già dispersi al mattino.
Per riacchiappare costoro, la scuola si deve fare diversa già nel curricolare e per farsi diversa deve avere risorse in più nei territori a rischio: più insegnanti, meno alunni,più collaborazione di agenzie esterne, ecc. come indicato nel “Manifesto della scuole di frontiera” che trovate su Facebook alla voce “Rete ‘I Care’-Scuole di Frontiera di Napoli.”
Poi ci sono quelli che chiamo gli “irriducibili” ,quelli che odiano al scuola, che non ti fanno fare lezione nemmeno se la rendi attraente. Sono talmente “scassati” per motivi familiari, sociali e psicologici che distruggono tutto quello che hanno intorno. Per questi alunni l’unica strada di recupero è quella indicata dai “Maestri di strada”, una scuola separata e con tutor personali che seguono il percorso umano dell’allievo che altrimenti diviene deviante.
Nei casi più difficili, vanno strappati alla famiglie criminali per evitare che seguano la stessa strada dei genitori.
Eugenio Tipaldi