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La Tombola della legalità, da Napoli nel rispetto della legge

La democrazia certo non è gioco da ragazzi. Eppure lo può diventare. 
I ragazzi dell’Istituto Giovan Battista Marino di Ponticelli hanno inventato la prima “Tombola della legalità”. Il nuovo gioco ha – come dice il nome stesso – le caratteristiche di una vera e propria tombola, con cartelle, numeri e tabellone.
Le cartelle son divise in due gruppi: regole ed anarchia, le prime rappresentate da disegni sulla pace e sull’opposizione al doping, al razzismo ed al consumismo; le seconde rappresentate da disegni sull’utilizzo sbagliato di internet, il non rispetto dei genitori e dell’altro.
La zona Ponticelli di Napoli, dove si erge l’istituto Marino, che si affaccia sulla strada Bronzi di Riace, è una di quelle tante scuole di periferia, o meglio di frontiera, dove i ragazzi una volta tornati a casa dopo la scuola, vivono in situazioni di grande difficoltà e disagio.
La Tombola della legalità – realizzata artigianalmente – per i giovani, è quindi un pretesto per riflettere sulla responsabilità di alcune scelte  e per cercare di deviare possibili comportamenti sbagliati.
Tra le colonne di Popotus, il supplemento per ragazzi del quotidiano Avvenire, il preside del “Marino” Ciro Aubry, che in questa scuola ci sta da ben vent’anni, ammette che, “siamo riuscito a realizzare una scuola normale e già questo è un risultato di grande pregio. Perché questa parte della periferia di Napoli è considerata da molti un ghetto, cioè un campo chiuso dove vivono persone da cui è meglio stare alla larga”.

Intanto la “Tombola della legalità” è piaciuta molto, tanto che ha avuto la menzione “Regalo di Natale” alla prima edizione del concorso “Regoliamoci” promosso dall’associazione “Libera” di don Luigi Ciotti.

Luigi Mariano Guzzo

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