La tragedia di Rivoli continua, la mamma di Vito tenta il suicidio
Il tempo lenisce le ferite, ma non sempre è cosi. A sedici mesi di distanza dalla incredibile morte di Vito Sfafidi, il 17enne travolto dal cedimento del controsoffitto dell’aula del liceo Darwin di Rivoli, è giunta la notizia che la mamma del ragazzo scomparso ha tentato il suicidio: l’8 marzo, nel giorno della festa della donna, la signora Cinzia Caggiano ha cercato di togliersi la vita. La donna, evidentemente mai ripresasi dall’evento, ha ingerito numerose pillole di sonniferi: a salvarla è stata la figlia Paola, che ha trovato la donna priva di conoscenza sul letto di casa e immediatamente contattato l’ospedale locale.
Dal nosocomio di Rivoli, dove le è stata pratica una lavanda gastrica, ora dicono che le sue condizioni fisiche stanno tornando alla normalità. Per quelle psicologiche, invece, non si hanno certezze. E pensare che proprio la scorsa settimana il giudice delle indagini preliminari che si sta occupando dell’improvviso crollo strutturale, a seguito del quale sono rimasti feriti anche altri studenti, uno in particolare, costretto alla sedia a rotelle, è giunto ad alcune prime importanti decisioni: sono stati infatti rinviati a giudizio quattro funzionari della Provincia di Torino e tre responsabili della sicurezza della scuola. L’accusa nei loro confronti è di omicidio colposo e di lesioni colpose. Un’accusa che diventa ancora più impietosa se si guarda al recente rapporto sullo stato degli edifici scolastici italiani pubblicato da Legambiente: oltre il 30% avrebbe bisogno di interventi di manutenzione urgenti.