Attualmente l’espressione nativi digitali identifica quella generazione che è nata e cresciuta insieme a Internet, una generazione sempre connessa i cui elementi costitutivi sono gli smartphone, i tablet e i servizi on-line. Per contro l’espressione immigrato digitale si applica ad una persona che è cresciuta prima delle tecnologie digitali e le ha adottate in un secondo tempo. A titolo di esempio elenchiamo alcune differenze tra nativi digitali e immigrati digitali:
La trasformazione digitale è una forza inarrestabile che sta rivoluzionando la società contemporanea. Tuttavia, la polarizzazione innescata dai cambiamenti in atto in molti ambiti sociali ed economici, fa emergere la necessità di accompagnare questa transizione, con l’obiettivo di preservare l’equità e la stabilità sociale in uno scenario di crescente complessità. Del resto, la scomparsa di tradizionali ruoli di intermediazione e l’avvento di lavori gestiti da piattaforme e algoritmi (la cosiddetta GIG Economy) pongono diversi interrogativi sul futuro del lavoro e sulla migliore governance di un mercato in costante mutamento. Una buona strategia è sicuramente quella di stimolare l’imprenditoralità, favorendo mobilità e flessibilità lavorativa degli individui con opportune tutele.
La trasformazione digitale e l’evoluzione lavorativa dei nativi digitali
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