Il maestro Mario Lodi, – noto autore del bestseller degli anni settanta “Il paese sbagliato” e per aver, fra l’altro, creato “La Casa delle Arti e del Gioco” e il “Centro Studi e Ricerche sulla cultura del bambino”, nonché per l’impegno e le molteplici iniziative in difesa dell’infanzia continuamente violata dalla televisione; autore del volume “La TV a capotavola”, membro della commissione ministeriale per il riordino dei cicli scolastici – prendendo lo spunto del discorso di investitura del neopresidente del Senato, ha invitato Marcello Pera ad occuparsi della questione dei danni che la televisione provoca sui bambini.
Ha ricordando anche che fin dal 1994 esiste la campagna “Una firma per cambiare la TV”, con la raccolta di 550.000 firme, consegnata, tramite il Ministero della P.I. al Capo dello Stato.
Il neopresidente, filosofo Marcello Pera, infatti rifacendosi a Karl Popper, aveva richiamato l’attenzione sulla vera "professionalità" di quanti operano nel mondo della televisione per evitare che il più grande strumento di comunicazione divenga "cattiva maestra" per adulti, ma soprattutto per i ragazzi.
Aveva parlato del dovere della libertà che oggi inizia dal buon uso della televisione alla quale non si può continuare a dare autorità nel nome dell’audience. Bisogna dirle basta per le tante trasmissioni violente, il disordine sessuale che alimenta in video, la mitologia consumistica che sollecita, i quiz pseudomiliardari e tutti gli altri strumenti adottati per plagiare e violentare l’infanzia.
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