Dall’enciclopedia Treccani. SINDACATO: “Associazione di lavoratori o di datori di lavoro costituita per la tutela di interessi professionali collettivi”.
Iniziamo dall’ultima parola, collettivi, perché ieri la Uil, nell’incontro al Miur sugli ambiti territoriali e mobilità, ha dimenticato proprio quest’ultima parola.
Dai resoconti dell’incontro leggiamo: “La Uil Scuola ha comunicato all’amministrazione la completa indisponibilità a firmare un contratto unico sulla mobilità che preveda l’assegnazione dei docenti agli ambiti territoriali. L’unica soluzione praticabile è quella che prevede due contratti: uno con le vecchie regole per tutti e uno per i docenti nominati nella fase C che prevede la mobilità sugli ambiti.”
Il terzo sindacato confederale d’Italia, insomma, ha fatto una proposta altamente discriminante, cercando di difendere una parte ai danni di un’altra tradendo non solo i lavoratori ma le finalità dello stesso sindacato. Un sindacato non difende una parte, un sindacato difende i lavoratori in maniera collettiva.
Noi, docenti assunti in fase C, siamo fortemente indignati per una proposta che ci vuol ghettizzare, che ci vuol dipingere come diversi, che ci vuol far essere un corpo separato. Noi, docenti delle Gae appena assunti nella scuola italiana, siamo parte del tutto, siamo parte integrante della scuola, abbiamo gli stessi diritti e doveri degli altri insegnanti assunti prima di noi e consideriamo la proposta della Uil totalmente inaccettabile. Non siamo ragazzini alle prime armi, siamo docenti con un’età media di 41 anni, con lauree, abilitazioni, master, con anni ed anni d’esperienza nelle scuole come supplenti, docenti che hanno mandato avanti la scuola italiana negli ultimi due decenni.
Al segretario Uil dico semplicemente, a nome di migliaia e migliaia di colleghi, che chiedere un doppio contratto è un affronto ai nostri sacrifici, alla nostra professionalità, agli anni ed anni di lotte per una scuola migliore. E che sia un sindacato a far una proposta simile è assolutamente surreale ed inqualificabile. Un sindacato deve difendere tutti i lavoratori, “interessi collettivi” appunto, non interessi particolari.
Per questi motivi chiediamo con forza alla Uil di ripensare le proprie proposte in ambito scuola e tornare a pensare in maniera collettiva, di tornare a fare il sindacato e non il difensore di questa o quella parte. Essere sindacato comporta delle sfide totali, se si discrimina una parte ai danni di un’altra non si è più sindacato.
Noi docenti assunti in fase C chiediamo alla Uil rispetto, rispetto per i nostri sacrifici, rispetto per il nostro impegno, rispetto per il nostro lavoro, rispetto per la determinazione, la dedizione, la tenacia dimostrata in anni ed anni di precariato. In caso contrario si prospetterà una disdetta di massa delle deleghe sindacali.
Ricordiamo alla Uil che i 48.700 docenti appena assunti saranno 48.700 docenti che voteranno alle prossime elezioni Rsu, 48.700 docenti che non sono l’ultima ruota del carro ma insegnanti come tutti gli altri.
Non esistono insegnanti Fase 0, A, B o C…non esistono insegnanti 2014 o 2015…esistono solo certi insegnanti
L’obiettivo di un sindacato dovrebbe essere al difesa dei lavoratori e non la discriminazione di una parte. Le lotte, quando son vere, si vincono cercando l’unione non la divisione.
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