E’ partita con la presentazione dei criteri di ripartizione dei 200 milioni di euro disponibili per l’attribuzione del bonus, la riunione di oggi, fissata al ministero sul bonus professionale dei docenti. Poi la delegazione ministeriale, presieduta dal Capo dipartimento Rosa De Pasquale, ha illustrato le proprie delibere in materia di funzionalità degli organi collegiali in composizione imperfetta.
In base alle decisioni dei tecnici del ministero il comitato di valutazione andrebbe ad operare, senza alcun supporto giuridico valido, anche in assenza di una delle sue componenti e il suo parere sarebbe considerato valido anche se fornito dalla sola maggioranza dei voti validi espressi.
Scelte di indirizzo gravissime – secondo la Uil Scuola – che vanno nella direzione opposta alla cultura della partecipazione e della collegialità tradizionalmente praticate della scuola.
La constatazione della totale indisponibilità al confronto ha indotto tutte le organizzazioni sindacali a manifestare il proprio dissenso abbandonando il tavolo.
La Uil Scuola, insieme agli altri sindacati, si riserva ora valutazioni di merito ed atti conseguenti. Gli scenari possibili sono quelli di un tavolo politico che ridisegni eventuali ed auspicabili margini di confronto; l’impugnativa giurisdizionale degli atti conseguenti alla presa di posizione di oggi del ministero; l’accentuarsi delle azioni di mobilitazione già avviate; la diffusione nelle scuole di un documento, che mette in relazione le norme vigenti e quelle nuove, in modo da consentire un utilizzo del bonus centrato sulla contrattazione e su di un percorso democratico di legalità, trasparenza, partecipazione.
E’ il collegio dei docenti che stabilisce quali sono compiti ed attività qualificanti la professionalità docente – mette in chiaro la Uil Scuola – il comitato opera coerentemente con queste, la contrattazione d’istituto definisce criteri di ripartizione del bonus, definito dalla legge salario accessorio.
La via migliore – sostiene la Uil Scuola – resta quella di una intesa /contratto che regoli la materia seguendo il modello già utilizzato in tema di mobilità.
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