La Uil Scuola si prepara al confronto del 22 dicembre, con il ministro Fedeli, raccogliendo i punti salienti da esporre dalla riunione dei segretari regionali della Uil Scuola a Roma.
“La via maestra è il contratto, non ci sarà la ‘lista della spesa’, né il ‘trenino’ della protesta, spiegano alla Uil. Quello che vogliamo concordare con il ministro è un metodo di lavoro e di confronto che entri nel merito delle singole questioni aperte dalla legge 107, da modificare con la leva della contrattazione.
Spostare dalla legge al contratto tutto ciò che è possibile, dal livello nazionale fino alla contrattazione all’interno delle singole scuole – ha detto Pino Turi. “Chiaro dunque il punto di partenza: se la legge ha delle rigidità e provoca, in talune circostanze anche delle vere e proprie ingiustizie, è attraverso lo strumento flessibile della contrattazione che può essere gestita, andando sui singoli temi, trovando soluzioni a tutela delle persone, dei loro diritti”.
“I due pilastri della nostra azione sono l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento – ha messo in evidenza Turi – in questo momento appare urgente riportare le scuole ad una gestione equilibrata e rivedere i rapporti decisionali tra gli organi monocratici e quelli collegiali per garantire condizioni di lavoro, senza condizionamenti, per gli insegnanti e più in generale per tutto il personale.
“Quello della mobilità – hanno sottolineato i segretari regionali nei loro interventi – è un tema fortemente sentito in tutta Italia. Il negoziato avviato e interrotto nei mesi scorsi deve ora trovare una soluzione.
Tutti devono essere messi in condizione di decidere ‘come’ spostarsi – ha puntualizzato Turi. Va definito nel negoziato il passaggio da ambito a scuola, va data la possibilità di fare domanda per trasferirsi direttamente nelle scuole.
“Per far questo, secondo la Uil scuola, vanno definiti criteri oggettivi, eliminati blocchi e colloqui, e prevista la possibilità di indicazione da parte del collegio dei docenti di pochi e particolari requisiti, frutto di esperienze, che possono eventualmente integrare il Ptof di scuola. La possibilità di attuare le deleghe, passa dalla proroga dei tempi per analizzare, approfondire e condividere situazioni di merito, in modo contestuale e coordinato, senza fughe in avanti che possono riportare sconcerto nella categoria”.
Poi il sindacato mette al centro della discussione un altro problema cruciale: “urgente appare la delega sulla formazione iniziale e il reclutamento: occorre prevedere – secondo la Uil Scuola – una procedura ponte tra il vecchio e il nuovo sistema, anche da inserire nella delega stessa. Occorre dare prospettiva di immissioni in ruolo a coloro che sono nelle Gae, a quanti hanno l’abilitazione e a coloro che hanno più di 36 mesi di servizio”.
Parma sarà la Capitale europea dei giovani per il 2027, così come ha decretato l’European youth…
Proprio ieri all’università La Sapienza di Roma scontri tra Collettivi studenteschi, che si definiscono autonomi di…
Come abbiamo scritto, è tornato il Black Friday, l'occasione più propizia dell'anno per approfittare di…
I docenti di sostegno senza abilitazione affrontano sfide complesse, ma è possibile svolgere al meglio…
Il decreto ministeriale n. 66 del 2023 ha destinato 450 milioni di euro a favore…
Quando sarà il prossimo concorso docenti 2024, denominato da molti Concorso Pnrr 2? Come sappiamo il…