Gentile Direttore,
l’intervista alla DS Fornai pone in evidenza L’EMERGENZA della scuola italiana e cioè l’assenza di una guida stabile ed a tempo pieno in almeno 2300 istituzioni scolastiche. È il caso di ricordare che l’incarico di reggenza mette in condizione di precarietà ALTRE 2000 SCUOLE! In altre parole, dal punto di vista della Dirigenza si precarizzano oltre 4000 istituzioni scolastiche.
Ancodis, da due anni scolastici, continua a scrivere che la strada delle reggenze non è più sostenibile e che lo Stato ha arrecato alle autonome istituzioni scolastiche un grave danno con questa scelta che – divenuta ormai strutturale – ha reso il problema, inizialmente marginale nei numeri, patologico nelle conseguenze con la ingiustificata motivazione del previsto svolgimento del corso concorso ancora fermo alla fase preselettiva.
Dobbiamo riconoscere senza mezzi termini che la reggenza è possibile alla ds soltanto perché si trova affiancata dai collaboratori (vicepreside, secondo Collaboratore, fiduciari di plesso) che rendono una missione impossibile assolutamente facile e sostenibile!
Nello scorso anno scolastico, la mia esperienza di collaboratore di una ds reggente (con 18 ore di docenza settimanale) è stata proprio questa: sintonia, alte motivazioni, conoscenza delle criticità e dei punti di forza, ricerca di soluzioni alle emergenze, condivisione di un progetto educativo, confronto e revisione di procedure tra due istituzioni scoladtiche.
Gentile Direttore, mi ritengo assolutamente fortunato perché ho avuto una reggente presente per due giorni la settimana, competente, dalla quale ho avuto modo di imparare ed alla quale ho cercato di dare il massimo del mio impegno con le mie modeste competenze e pluriennale esperienza nel ruolo di collaboratore.
Un lavoro sinergico, consapevole delle difficoltà e dei problemi che comunque quotidianamente ci trovavamo ad affrontare (Le garantisco che sono molti i collaboratori che non hanno lavorato in queste favorevoli condizioni!).
Come saprà, quella delle reggenze affidate ai DS è una soluzione che ANCODIS ritiene non coerente con il principio della buona ed efficiente amministrazione e contro la quale ha deciso di ricorrere al TAR, per chiedere un pronunciamento sull’articolo 4 comma 1 della Direttiva Miur 281/2018!
Per quanto riguarda il nostro ruolo e le conseguenti mansioni, Ancodis chiede il riconoscimento del lavoro dei collaboratori in tutte le scuole italiane.
Occorre attribuire a queste figure professionali uno specifico status giuridico (cosiddetti quadri nel settore privato), con una carriera integrata ed un inquadramento economico nel prossimo CCNL!
Sono note le nostre proposte (basta cercare Ancodis su un motore di ricerca o su Fb) che guardano alla governance delle moderne istituzioni scolastiche, che riteniamo sostenibili giuridicamente, per le quali ricerchiamo il confronto con tutte le forze politiche e sindacali, sulle quali abbiamo fondato le finalità statutarie della nostra associazione.
Il nostro lavoro – riconosciuto, necessario ed insostituibile in ogni scuola – deve diventare “visibile” per lo Stato Italiano, assegnando riconoscimenti giuridici ed economici oggi, purtroppo, ancora negati.
Rosalino Cicero
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