Seicento docenti universitari hanno inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio per denunciare le carenze linguistiche degli studenti che accedono agli studi accademici: “Abbiamo bisogno di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti oltre che più efficace nella didattica” che garantisca “il raggiungimento, al termine del primo ciclo, di un sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti”. Le linee d’intervento proposte si sostanziano “nell’introduzione di momenti di seria verifica durante l’iter scolastico, condizione indispensabile per l’acquisizione e il consolidamento delle competenze di base”.
Al termine della primaria e della secondaria di primo grado le scuole certificano il livello di raggiungimento della capacità di comunicare nella madre lingua e, in particolare, “la padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni”. Tutti gli insegnamenti sono responsabili del relativo successo formativo.
La credibilità del servizio scolastico è annientata dal divario osservazioni critiche degli universitari .. certificazioni di possesso delle competenze rilasciate dalle scuole.
Quale strategia adottare per superare l’insostenibile contrasto?
La condivisione del significato dei termini è la piattaforma necessaria alla progettazione di percorsi d’apprendimento.
Nella scuola “competenza” è definita per elencazione, avendo a riferimento le indicazioni europee e le indicazioni ministeriali: modalità che poco si presta alla messa a punto d’itinerari educativi.
Molto più ricco di opportunità progettuali sarebbe il campo in cui le primitive in cui è scomponibile “competenza” sono identificate: “Capacità/abilità” e “Conoscenza”.
Le “capacità/abilità” sono il terreno comune a tutti gli insegnamenti: meta unitaria della didattica dei singoli docenti. Le “conoscenze” sono lo “strumento e l’occasione” che il singolo docente utilizza per preparare “occasioni d’apprendimento”. Queste sono mirate sia alla promozione e al consolidamento delle capacità/abilità, sia alla trasmissione di una corretta immagine della disciplina insegnata.