Vi scrivo per informarVi della situazione che si sta verificando nel Provveditorato di Roma per la classe di concorso A046.Gli uffici quest’anno,prima volta da svariati anni,non hanno concesso alcuna assegnazione provvisoria nè provinciale nè interprovinciale sulla classe di concorso a046 adducendo in una comunicazione dell’8 Settembre l’indisponibilità di posti a causa delle moltissime utilizzazioni di personale presente in provincia, ma senza sede.
Tuttavia, in data 15 Settembre, hanno cominciato ad essere pubblicate sul sito disponibilità nella medesima classe di concorso da occupare però con supplenze annuali.La giustificazione di tale scelta è stata che, dal momento che le scuole non avevano comunicato per tempo gli spostamenti dei docenti, non era stato possibile agire nei ristretti tempi fissati dal Ministro.
Pur comprendendo lo stato di necessità nel quale gli operatori dell’ambito territoriale si sono trovati a lavorare, non condivido assolutamente il loro operato.
La tanto vituperata legge 104/92,pur non dando diritto di essere trasferiti tout court recita al comma 6 dell’art.33 che, laddove possibile, il dipendente ha diritto di essere avvicinato alla persona da lui assistita fornita di handicap.
Nel comportamento dell’A.T. di Roma il non voler agire con un briciolo di logica e di umanità volta a garantire il diritto a tutt’oggi previsto per legge mi è sembrato francamente ingiusto,rigido e demagogico, avvalorante quasi la tesi che i possessori di diritti collegati alla legge 104 siano tutti dei furbi,degli imbroglioni e che,tutto sommato, non meritino alcuna agevolazione. Vorrei invitare tutti questi illustri demagoghi a farmi visita a Roma dove accudisco mia madre 93eene,handicappata al cento per cento,allettata da sette anni.Come potrei aiutarla/gestirla trovandomi al lavoro nella mia sede,da me peraltro amata, di Busto Arsizio in provincia di Varese?
Accetto consigli da chi,opponendosi con forza ai vantaggi, derivanti dalla legge 104 sappia darmi una risposta.L’urlare solo rancore provoca danni immensi perchè la vox populi diventa verità ed allora anche le amministrazioni non si impegnano più a garantire diritti sacrosanti ,ma li cancellano de facto adducendo un’impossibilità di una settimana a rispettare le consegne assegnate dalla nostra solerte ministra.