Generale

La verità sulle assegnazioni provvisorie in deroga sul sostegno

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Coordinamento GAE Siracusa, in merito alle assegnazioni provvisorie sui posti di sostegno in deroga.

Firmato l’accordo per le assegnazioni provvisorie e in 7000 docenti esiliati con la 107 rientreranno quest’anno in Sicilia.
Questi docenti occuperanno i posti su sostegno in deroga che normalmente vengono assegnati ai precari delle Gae, cioè a docenti che hanno superato il concorso del 2000 e che sono dopo 18 anni ancora precari.

Gli incarichi su sostegno andranno per una parte, giustamente, ai docenti con la specializzazione, per una parte ai docenti che stavano nelle Gae e hanno anni di insegnamento alle spalle (come i precari storici ancora in Gae), per una parte ai di docenti che hanno preso il treno della 107 e, prima del 2015, facevano altro nella vita e non avevano mai messo piede in classe.

Dall’altro lato abbiamo i docenti precari delle Gae che lavorano da sempre sul territorio e da anni (anche 10) sui posti di sostegno in deroga (gli stessi che ora danno alle assegnazioni provvisorie) pur senza titolo garantendo, comunque, agli alunni continuità didattica, infatti spesso seguono per più anni di fila gli stessi alunni.

I docenti delle Gae, con questo accordo, sono stati esclusi dalla possibilità di stipulare, come ogni anno, contratti di lavoro per il prossimo anno scolastico. E ricordiamolo che ad ogni docente di ruolo che rientra per questo anno scolastico con le assegnazioni provvisorie corrisponde un docente precario disoccupato.

Oltre al danno anche la beffa, i precari Gae si ritengono offesi e lesi nella loro dignità professionale dagli articoli pubblicati in questi giorni perché vengono definiti “precari senza esperienza alcuna d’insegnamento o dediti all’improvvisazione”, quando invece parliamo di docenti che hanno anche oltre 20 anni di servizio.

Ricordiamo che parliamo di alunni che hanno delle disabilità, che vanno seguiti con maggiore attenzione e richiedono spesso dei piani educativi personalizzati. E’ palese che si agisca più per interessi egoistici e personali, in quanto vi sono tanti docenti che da precari seguono da anni gli stessi alunni disabili e non è certamente l’assegnazione provvisoria che può dare quella continuità didattica necessaria.

Inoltre, tale assegnazione toglie di fatto il sostentamento di molte famiglie siciliane, per rispondere ad un disagio si preferisce escludere dalla vita lavorativa tanti docenti che onestamente hanno portato avanti la scuola italiana.
Ci chiediamo dove è finita la centralità dell’alunno o la continuità didattica? E cosa stiamo garantendo agli alunni che da anni sono seguiti dai precari?

È forse il “ruolo” che rende specializzati o più competenti dei docenti su altri, seppur precari, che da anni lavorano con passione e impegno?

 

Redazione

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