Oggi 22 giugno 2022 si svolge la prima prova della maturità 2022 per più di 500.000 maturandi italiani, l’esame di italiano. Gli studenti di quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado sono chiamati a scegliere, com’è noto, tra sette tracce divise per tre tipologie.
Per quanto riguarda la tipologia A, quella relativa all’analisi di un testo letterario, il Ministero dell’Istruzione ha selezionato, tra gli autori italiani di fine Ottocento e Novecento, due scrittori molto celebri che sicuramente gli alunni di quinto anno hanno studiato nel corso dell’anno scolastico: Giovanni Pascoli e Giovanni Verga.
Nel dettaglio, la traccia di uno dei più famosi esponenti della poesia decadente italiana scelta per la maturità di quest’anno è “La Via Ferrata“. Il componimento fa parte del capolavoro di Pascoli “Myricae”, raccolta pubblicata per la prima volta nel 1891 e aggiornata fino al 1903 contenente poesie forse più note ai più come “X Agosto”.
“La Via Ferrata” è un madrigale di endecasillabi formato da due terzine unite dalle rime centrali e da una quartina a rima alternata. L’opera risale al 1886, anno in cui venne pubblicata nella plaquette per le nozze Ferrari-Gini. Poi il testo comparve su Il Resto del Carlino di Bologna, successivamente sulla Farfalla di Torino e poi nel 1887 sulla rivista di Torino “La Letteratura”.
Il nome dell’opera deriva dal francese “chemin de fer”. La poesia inizialmente venne intitolata “Il Telegrafo”
Di cosa tratta la poesia? Il componimento racchiude in sé la cultura di fine Ottocento e inizio Novecento, un momento in cui facevano capolino nella vita di tutti i giorni le prime innovazioni tecnologiche dopo la Seconda Rivoluzione Industriale e le loro conseguenze. Pascoli, poeta molto attaccato alle sue radici e al paesaggio, fautore di un ritorno ad una dimensione primitiva e “fanciullesca”, ha scritto “La Via Ferrata” esprimendo le sue sensazioni in un momento storico così delicato.
Nella poesia viene volutamente sottolineato lo stridore tra la bucolicità del paesaggio e lo sviluppo tecnologico. La via ferrata, ossia la linea ferroviaria, diventa così simbolo di un nuovo periodo storico che avanza, contrapposta al mondo rurale. Le innovazioni tecnologiche nominate nel testo, ossia il telegrafo e le linee della ferrovia, sono connotate negativamente, associate a suoni sinistri.
“La Via Ferrata” può essere collegata con successo all’attualità in quanto esprime un sentimento di paura nei confronti di un progresso tecnologico non sostenibile e distruttivo nei confronti della natura, oggi condiviso da molti giovani.
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