Gli adolescenti, come molti adulti, non riescono a capire l’ eccesso di amore, non è gelosia, ma è possesso ed invasione dei propri spazi e una ricerca dice che i primi segnali sono individuabili già a partire dalle scuole medie, nella fascia tra gli 11 e i 13 anni d’età, in cui quasi 1 preadolescente su 10 dichiara di avere un fidanzato particolarmente possessivo e che nel 6,5% dei casi controlla anche il cellulare, una tendenza presente soprattutto tra i maschi, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, raccolti su 8.000 adolescenti in tutta Italia.
Nella fascia compresa tra i 14 e i 19 anni, invece, circa 1 adolescente su 10 racconta di avere o di aver avuto paura del proprio partner, il 4% di essere stato aggredito fisicamente e quasi 2 adolescenti su 10 di aver subìto aggressioni verbali, non solo rivolte alle ragazze, ma anche nei confronti dei maschi.
Il 6% degli adolescenti, scrive l’agensia Agi, si sente incastrato nella propria storia sentimentale perché vittima di un partner che minaccia di suicidarsi ogniqualvolta si litiga e ci si lascia. Tale condizione, genera profondo stress, opprime, fa sentire intrappolati nella relazione stessa e si arriva ad avere paura delle reazioni dell’altro, fino a non sentirsi più liberi di prendere in autonomia delle decisioni, soprattutto quando l’amore finisce.
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Anche chat e social network vengono usati come armi per soffocare l’altro.
Il 16% degli adolescenti è stato obbligato a cancellare amici/amiche su Facebook o su altri social network perché il partner era geloso di quel contatto e di quella amicizia, in particolare le ragazze, mentre 6 adolescenti su 100 sono stati addirittura costretti a dare al proprio fidanzato/a la password dei vari profili social, per poter essere controllati in tutte le loro attività.
A più di 2 adolescenti su 10, il partner controlla il cellulare, chat, messaggi, foto, video e tutti i tipi di attività all’interno del proprio smartphone: ovviamente, sono a conoscenza dei codici di accesso del telefono del partner e si sentono autorizzati a guardare come e quando vogliono, senza alcun limite.
Troppi ragazzi, riporta sempre l’Agi, sono vittime di scenate spaventose: vengono seguiti tutti i movimenti sui social, si controllano tutti i like e le interazioni con gli utenti della rete e viene messo in atto un monitoraggio costante e continuativo di WhatsApp e di tutte le chat di messaggistica istantanea.
Il 19% dichiara di avere un partner molto possessivo e il 22% è controllato nelle sue azioni, negli spostamenti, sulle persone con cui esce e anche come si veste (il 13,5% sono femmine, il doppio rispetto ai maschi), percentuale più bassa alle medie, intorno al 6%, ma non per questo meno preoccupante, considerato il fatto che nell’arco di pochi anni tende a triplicarsi.
Questi comportamenti adolescenziali, dunque, sono il terreno fertile per il femminicidio e per la violenza domestica: allora, perché non fare prevenzione fin dalle scuole primarie?
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