C’era da aspettarselo. Il cambiamento del sistema di valutazione nella scuola primaria, finalmente divenuto ufficiale, ha dato il via in modo compulsivo alla produzione di indicazioni, bozze, schemi e quant’altro, mentre le singole scuole hanno raddoppiato la dose con le loro “personalizzazioni”, sovrapponendosi ai documenti ministeriali.
Questa situazione, come se non bastassero i disagi dovuti al Covid (ricordiamo che da settembre scuola dell’infanzia e primaria sono sempre rimaste aperte) sta creando non pochi problemi ai docenti, a causa del limitatissimo tempo a disposizione prima della scadenza del quadrimestre.
Alcune domande al riguardo:
– visto che il ministero ha atteso il 4 dicembre per definire i nuovi criteri di valutazione, non si poteva renderli operativi dal prossimo anno scolastico o quantomeno dal secondo quadrimestre per consentire ai docenti di assimilarli e applicarli con tempi più distesi?
– Il nostro sistema scolastico parla del primo ciclo d’istruzione, che comprende anche la scuola media inferiore. Non sarebbe stato più sensato creare omogeneità tra i due ordini, invece di differenziarli tornando ai voti numerici una volta concluso il percorso della scuola primaria?
– La valutazione degli alunni con disabilità, stando alle indicazioni ministeriali, viene (giustamente) definita secondo gli obiettivi declinati nel Piano Educativo Individualizzato, che dovranno quindi essere dettagliati nel nuovo documento previsto. Si dà il caso però che tali obiettivi in molti casi non coincidano, se non in parte, con quelli degli altri alunni. Ma sbaglio o in nome dell’inclusione ci hanno ripetuto fino alla nausea che non bisogna assolutamente evidenziare le differenze?
Per inciso gli insegnanti di sostegno (categoria a cui appartengo) saranno da oggi alle prese con il nuovo dettagliatissimo PEI, anch’esso definito ad anno scolastico in corso e naturalmente in vigore da subito. Si conferma quindi la vocazione al sadismo del Ministero che, nel pieno di una ben nota situazione emergenziale, non perde occasione per accrescere le difficoltà dei docenti.
Torna alla mente il grande Gigi Proietti: e che so’ Mandrake???
Vincenzo D’Alfonso
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