La maestra avrebbe detto al suo alunno disabile: «No, non si scrive così, zebra si scrive con la doppia B, quindi “zebbra”». Ed è scattato il finimondo, quando a casa i genitori si sono accorti dello svarione dell’insegnante della scuola primaria in provincia di Milano, la Antonio Gramsci di Vittuone.
Le zebre
Tanto finimondo che la notizia è finita dritto dritto sulle pagine del Corriere della Sera che ha provveduto a chiamare in ballo nientepopodimenoche Gianni Rodari. Ma anche le zebre famose di Londra, dove i Beatles si fecero fotografare all’uscita del loro album.
Sfottò
Di seguito, e per conseguenza, pure lo sfottò a go-go dai social.
La saggezza del dirigente
Il più saggio, nel commentare l’accaduto, il preside: «Un incidente che può capitare. La maestra è dispiaciuta ma non ha commesso altri errori. Ma quanto rumore per una sciocchezza, un incidente che può capitare. L’estate scorsa, in occasione della Maturità, sul sito Miur scrissero tracce con la “I” e non vi fu tutto questo rumore».
E se è per questo, si possono citare altri mille svarioni, non solo del Miur, ma anche di ministri e politici, prelati e giornalisti.
Sembra fra l’altro che perfino Omero talvolta si distraesse.
La notizia sui giornali
In ogni caso, precisa il preside, “a sollevare la questione non sono stati i genitori dell’alunno diversamente abile, che sono soddisfatti di come la maestra sia entrata in rapporto col loro bambino, ma un papà della classe, che ha chiamato la redazione di un giornale locale per denunciare l’accaduto”.
«Io avevo già parlato con la docente e verificato che si fosse trattato di un caso isolato, che non avesse commesso altri errori analoghi. E’ stata una strampalatezza. Ma ormai si era sparsa la voce in tutto il paese».