Riceviamo e pubblichiamo una lettera riguardo gli errori nei test del concorso ordinario per docenti di lettere (classe di concorso A022):
“Lo sostiene anche l’Accademia della Crusca: nei test a risposta multipla non sono ammissibili più risposte possibili.
Già il Tar dell’Abruzzo e il Tar della Liguria hanno ammesso all’orale in via cautelare diversi candidati che, rappresentati dallo Studio Legale Naso & Partners, hanno contestato alcune delle domande somministrate durante la prova scritta nell’ambito del concorso ordinario per docenti ancora in via di svolgimento.
Ora anche l’Accademia della Crusca interviene dando ragione ai candidati.
Le domande contestate riguardano la classe di concorso A022 per l’insegnamento di Italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di primo grado.
Sono numerosi i candidati che hanno riscontrato errori. Nella speranza di vedere riconosciuti i propri diritti, hanno più volte scritto al Ministero per segnalare le anomalie emerse e chiedere chiarimenti. Non avendo ricevuto risposta, gli aspiranti docenti si sono visti costretti ad adire le vie legali, sostenendo gli oneri, non solo economici, che un ricorso individuale comporta.
Forti delle perizie pro veritate, rilasciate a titolo gratuito da alcuni tra i principali linguisti italiani, supportati dalla professionalità dell’avvocato Domenico Naso e del suo Staff, i candidati si sono rivolti fiduciosi ai TAR di competenza nella speranza di vedere riconosciuti i propri meriti.
Oggi, dopo oltre tre mesi dallo svolgimento della prova scritta, l’Accademia della Crusca si esprime sui quesiti di natura grammaticale dando ragione ai candidati e riconoscendo come corrette le risposte da loro fornite, checché ne dica il Ministero!
Sono ben quattro le domande a carattere linguistico a causa delle quali molti candidati non sono stati ammessi alla prova orale. Se a queste aggiungiamo la domanda sulla Sirma di Petrarca, per la quale il TAR del Lazio si è già pronunciato accogliendo diversi ricorsi, notiamo come su 50 domande almeno cinque si siano rivelate certamente errate o mal poste. Si tratta del 10%, una quota rilevante considerando il fatto che ai candidati sono stati concessi mediamente due minuti a domanda.
E allora giova ricordare i quesiti contestati che, presentando più risposte corrette, violano il principio della par condicio desumibile dall’art. 97 Cost. Riepiloghiamo.
Sebbene il Ministero consideri esatta la risposta d (“Verbi di servizio che formano un’unica espressione di significato con altri verbi all’infinito o al gerundio”), secondo l’Accademia della Crusca anche la risposta a (“Verbi che per dare senso compiuto alla frase hanno bisogno di accompagnarsi ad altri verbi”) è da considerare corretta, dal momento che il verbo fraseologico può essere considerato tale solo se unito ad un altro verbo.
In merito al quesito sulla funzione del verbo “fare” nel periodo proposto, la questione si fa più complessa. Secondo la Crusca, l’unica risposta errata è la d. Accanto alla risposta a, indicata come corretta dal Ministero, infatti, gli esperti considerano corretta anche la risposta b, in quanto nel contesto proposto il verbo fare assume una funzione fraseologica. Inoltre, anche la risposta c appare plausibile, dal momento che nei manuali la terminologia sui verbi modali risulta non uniforme.
In merito al quesito sul gerundio, certamente la risposta d, indicata come esatta dal Ministero, è corretta. Tuttavia, l’Accademia della Crusca ritiene corretta anche la risposta a, in quanto il gerundio presente esprime la contemporaneità dell’evento rispetto al verbo della frase principale.
Per quanto riguarda la congiunzione “ebbene“, l’Accademia della Crusca riconosce come corretta la risposta “avversativa“, considerata come errata dal Ministero.
Nell’espressione presa in esame, infatti, ebbene può senza dubbio essere sostituito da ma; dunque la funzione avversativa indicata nella risposta c risulta certamente corretta.
A fronte del parere espresso pubblicamente da una fonte tanto autorevole come l’Accademia della Crusca, la domanda sorge spontanea: interverrà il Ministero per porre rimedio agli errori commessi? Sarebbe corretto nei confronti di tutti quei candidati che sono stati ingiustamente esclusi e dei quali la Scuola avrebbe tanto bisogno, così come ne avrebbero bisogno i nostri figli, che a settembre si ritrovano a cominciare l’anno scolastico puntualmente senza insegnanti.
A questo proposito, tanto ci sarebbe da dire sul prossimo Concorso Straordinario Bis e sulle incomprensibili disparità ai danni dei precari storici, docenti che insegnano ormai da anni e per i quali l’Unione europea ingiunge la stabilizzazione.
Ma questo è un altro film!”
Myriam Latronico
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