Ulteriori risorse sono state stanziate dalla Regione siciliana in favore degli istituti scolastici e dell’edilizia. Con un avviso, promosso nell’ambito del “Piano della povertà educativa 2021-2022”, vengono utilizzati 15 milioni di euro, a valere su fondi Po-Fesr Sicilia 2014/2020, per la riqualificazione di ambienti educativi destinati ad attività mirate al contrasto della dispersione scolastica, al recupero di ritardi formativi e all’inclusione dei soggetti svantaggiati.
In particolare, potranno essere realizzati interventi di adattamento e adeguamento di spazi ad uso collegiale, come mense, palestre, auditorium, sale per attività aggregative, laboratori, biblioteche, spazi interni ed esterni, anche destinati ad attività sportive, al fine di incrementare la propensione degli studenti a permanere nei contesti formativi, favorendo l’adozione del tempo pieno e il complessivo arricchimento dei percorsi educativi.
L’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, dando l’annuncio, precisa pure che “In Sicilia, dal 2019 ad oggi, investendo oltre 120 milioni di euro, siamo riusciti a ridurre dal 22,4% al 19,4% il numero di studenti che abbandonano precocemente il percorso di studi e, come governo regionale, intendiamo proseguire in questa direzione per contrarre ulteriormente la percentuale di abbandono e conseguentemente di Neet tra la popolazione giovanile”.
Si tratta dunque di concedere un contributo finanziario fino a 250 mila euro per ogni istituto scolastico, mentre gli interventi potranno essere realizzati direttamente dai dirigenti scolastici, con l’autorizzazione degli enti locali proprietari. Sarà predisposta una piattaforma informatica attraverso cui presentare le istanze dalle ore 9 del prossimo 20 febbraio e fino alle 18 del 10 marzo.
Ricordiamo comunque che la dispersione scolastica in Sicilia ha picchi altissimi soprattutto nelle periferie dove raggiunge perfino oltre il 35%, mentre per quanto riguarda il tempo pieno e prolungato l’Isola si attesta attorno all’8% rispetto all’80% e oltre di alcune regioni del Nord dove appunto la carenza di docenti è sentita, contrariamente a quanto accade in Sicilia dove le graduatorie di aspiranti prof scoppiano.
Ma vorremmo pure sottolineare che la dispersione si combatte pure utilizzando, nelle scuole ad alto rischio abbandono, personale altamente preparato, qualificato, motivato e soprattutto stabile, che non ritenga insomma quelle scuole solo come una stazione di passaggio.
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