La situazione è preoccupante: 20 milioni di persone senza occupazione nel Vecchio Continente. “Fino a che gli effetti sul lavoro non saranno invertiti, non potremo dire che la crisi è finita” ha detto presentando il volume “Jobs and Growth: Supporting the European Recovery”.
I dati scoraggianti riguardano in particolare Portogallo, Italia, Grecia e Spagna (i cosiddetti PIGS). “Mi preoccupa che quasi un quarto dei giovani europei under-25 non riesca a trovare un lavoro – ha ribadito Lagarde – In Italia e Portogallo più di un terzo dei giovani sotto i 25 anni è disoccupato. E in Spagna e Grecia sono più della metà”.
“Per ridurre la disoccupazione bisogna prima capire il legame tra occupazione e lavoro: le persone consumano di meno se non hanno lavoro. Per creare lavoro ci serve recuperare crescita”
Le azioni necessarie da attuare per far tornare la crescita nell’eurozona, secondo il direttore generale del Fmi, sono: completare l’unione bancaria, ridurre il debito, riformare il mercato di prodotti e del lavoro. “L’Unione bancaria serve per stabilizzare il settore finanziario ed evitare contagi, e riduce l’incertezza per gli investitori” ha detto Lagarde, che ha aggiunto “Occorre agire anche sia sul debito, perché impedisce la crescita, e sul mercato del lavoro, aumentando la protezione dei disoccupati”.