ScuolaZoo ha sentito circa mille ragazzi nel corso di un sondaggio lanciato su Instagram per capire come giudicano le ore di alternanza scuola-lavoro contro cui nei giorni scorsi ci sono state manifestazioni nelle piazze.
Per il 52% di loro, riporta startupitalia.eu, l’alternanza è stata un’esperienza generalmente positiva, ma soprattutto formativa, perché hanno compreso in prima persona cosa significa stare in ufficio per otto ore filate e si sono resi conto che lavorare è più impegnativo che studiare e poi hanno compreso che aspetti deve avere o non avere il lavoro che svolgeranno in futuro.
“Chi invece l’ha vissuta come esperienza negativa lamenta la lontananza dal proprio ambito di studi o la poca possibilità di stare a diretto contatto con i professionisti dell’azienda, cosa che non ha fatto percepire il vero senso di svolgere quotidianamente una mansione o una professione.
“C’è anche chi si è lamentato di aver semplicemente seguito dei corsi, organizzati dall’azienda, ma di non aver davvero sperimentato il lavoro o, ancora, è trapelata sensibilmente la differenza fra il Nord e il Sud, dove la presenza di realtà imprenditoriali strutturate è più rarefatta e di conseguenza la possibilità, per gli studenti, di poter davvero imparare cosa significa lavorare in un ufficio o un’azienda.
“Dal punto di vista pratico, solo il 44% ha detto di aver ampliato le sue competenze soft e hard, forse a causa della poca preparazione, da parte delle realtà ospitanti, a ideare e poi gestire i singoli programmi di alternanza, perché chi invece dichiara di aver imparato qualcosa, elenca aspetti molto importanti, come la capacità di lavorare in gruppo, di relazionarsi a tutti i livelli, la differenza fra il rapporto con i colleghi e quello con i clienti, l’importanza di svolgere attività che sembrano poco stimolanti, ma che servono in realtà a portare avanti progetti molto più importanti ed appaganti e soprattutto molti hanno imparato ad usare software basilari nel mondo del lavoro, come ad esempio Excel”.
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