Una ennesima storia di una alunna disabile che la Scuola non riesce a seguire, cioè, non rispondendo ai suoi bisogni perché cieca.
Il MIUR afferma che non si possono avere insegnanti specifici per ogni tipo di disabilità. Quindi sarebbe normale, non poter trovare un insegnante che conosca il Braille.
Sebbene una sentenza dica il contrario; la Scuola deve poter fornire insegnanti abilitati per affrontare specifiche forme di disabilità.
C’erano una volta le scuole di specializzazione, dopo le tantissime bistrattate scuole magistrali.
C’erano le scuole post diploma, per insegnare appunto il Braille agli ipovedenti, le scuole per i sordi muti e le scuole per poter insegnare ai disabili psicofisici.
Queste scuole di specializzazione erano negli istituti, proprio per l’utenza che richiedeva specifiche competenze per cui si studiava.
C’era quindi anche la possibilità di fare subito pratica “sul campo”.
Oggi invece, con tutte ste bandaradán di Università che dovrebbero formare insegnanti, educatori e quant’altro, cosa abbiamo?
Studenti che non possono frequentare la Scuola perché non ci sono insegnanti specifici adeguati.
Allora a questo punto, togliamo il “tendone da circo” (velo, sarebbe troppo poco!) dell’ipocrisia e riapriamo scuole e istituti per ogni specifica forma di disabilità perché, a questo punto, se si sa fare questa bellissima e non facile professione di insegnante/educatore…non importa il luogo fisico per non rischiare di ricreare scuole di serie A o di serie B, cioè, di ghettizzare “una minoranza” perché a questo, ci pensa l’incompetenza e l’ignoranza!
Sara Fantoni