Se un bambino di tre anni si fa la pipì addosso mentre sta a scuola, le maestre debbono pensare a cambiarlo il prima possibile oppure al colore dei pantaloni che dovrà mettere? La risposta sembra ovvia, ma per alcuni genitori sembra non esserlo. Tanto da arrivare a bacchettare quelle maestre che hanno pensato prima di tutto alla salute del bimbo. Ancora di più, perché lo prevede il regolamento dell’istituto dove operano.
Il fatto è accaduto qualche giorno fa a Chivasso, in provincia di Torino, nella scuola dell’infanzia Peter Pan, ed è diventato pubblico grazie alla chat di classe: via whatsapp ha cominciato a circolare la notizia che al bambino erano stati messi dei pantaloni fucsia, dopo che nell’arco di poche ore si era fatto la pipì addosso per tre volte ed era terminata la “scorta” messa a disposizione dalla famiglia.
Questa, era stata contattata telefonicamente, ma non avendo risposto, le maestre hanno cercato nell’armadio e trovato solo quei pantaloni.
Seccata, la risposta dei genitori. “Lo preferivamo pisciato, che sappiamo che tanto asciuga, piuttosto che vestito da femmina”, ha scritto alle maestre la mamma tre giorni dopo su un biglietto, consegnato direttamente alle docenti.
“Vi ringrazio per i pantaloni rosa e le mutandine che avete prestato al bambino, dopo aver esaurito la scorta. Però le norme sociali non le abbiamo fatte noi. Lo preferivamo pisciato, che sappiamo che tanto asciuga, piuttosto che vestito da femmina e con le le idee sull’identità di genere in conflitto”.
Copia del biglietto – sottolinea l’Ansa – è finita sulle chat dei genitori e, in poche ore, via cellulare e attraverso internet, ha fatto il giro della scuola. “Le maestre si sono comportate usando il buon senso. Non potevano certo lasciare un bimbo con i pantaloni bagnati”, sostiene la vicaria del plesso, Enrica Venneri.
Non solo: la scuola ha anche contattato telefonicamente i genitori del piccolo, chiedendo la consegna “urgente” di un nuovo cambio per far fronte all’emergenza. Purtroppo papà e mamma non sono riusciti a raggiungere la scuola in tempo utile, così le maestre si sono dovute arrangiare.
“La biancheria di scorta viene tenuta proprio per i casi d’emergenza – hanno spiegato dalla scuola Peter Pan – e le insegnanti hanno seguito alla lettera la procedura, non mancando di avvisare anche i genitori del piccolo. Nessuno poteva immaginare una mamma che preferisce il figlio bagnato di pipì piuttosto che vestito di rosa”.
Diversi altri genitori, nelle ore successive all’episodio, hanno manifestato piena solidarietà alle maestre,
La stessa solidarietà è arrivata dal Comune di Chivasso, informato dell’accaduto dalla presidenza dell’istituto piemontese.
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