“Su scuola, sanità e trasporti il governo non ci ha ascoltato e così dopo due anni ci ritroviamo a discutere degli stessi problemi. Le nostre proposte, contenute in un protocollo firmato col ministro, non sono state ascoltate”: sono le parole che usa Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in una intervista al ‘Corriere della Sera’.
E aggiunge: “Avevamo chiesto più investimenti in assunzioni, spazi e misure di sicurezza, invece continuano ad esserci classi super affollate non si è investito come si doveva, che era la condizione per dare continuità alla scuola in presenza. Ora, a gennaio, se qualche settimana di insegnamento a distanza garantisce poi di avere tutto l’anno in presenza, forse è meglio prenderla in considerazione”.
E poi una frase che sembra aprire alla possibilità di recuperare nel mese di giugno: “Con gli spazi contrattuali, recuperiamo in presenza, perché con la Dad si è dimostrato che c’è un forte calo di apprendimento e in Italia c’è già forte dispersione scolastica. I dati dimostrano come l’insegnamento a distanza stia riducendo la capacità di apprendimento degli studenti e in più il nostro Paese continua ad essere un Paese con un elevatissimo abbandono scolastico”.
Per Landini la scuola in presenza (ma in condizioni di sicurezza) resta un obiettivo imprescindibile; a margine dell’assemblea organizzativa della Cgil Puglia il leader della Cgil ha detto: “Paghiamo il fatto che non sono state fatte assunzioni per aumentare gli organici nelle scuole e togliere la precarietà, c’era bisogno di investire sulla sicurezza” anche riducendo “il numero di alunni per classi”.
Si tratta insomma di mettere in campo “tutte quelle misure di prudenza per evitare che questo mese di gennaio metta in discussione tutto l’anno scolastico in presenza, che deve essere garantito”.
Secondo Maurizio Landini “si rischia di mettere in discussione la tenuta dell’insegnamento in presenza che rimane elemento centrale e decisivo. Il numero degli studenti non vaccinati è ancora altissimo, è necessario avere tutte quelle misure di prudenza”.
Il fatto è che, secondo Landini, l’obbligo vaccinale è una misura decisiva: “Da agosto dello scorso anno stiamo dicendo che di fronte alla pandemia bisogna prevedere l’obbligo vaccinale per tutti, non averlo fatto abbiamo visto cosa determina: ritardi e aumento della conflittualità tra le persone. Bisogna superare la logica tutta politica, di battaglia partitica su queste questioni”.