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Landini (Cgil) replica alla premier Meloni: è “tossico” non pagare le tasse, fare condoni, non assumere precari e lasciare gli stipendi sotto l’inflazione

“Penso che in questo paese è tossico non pagare le tasse, fare i condoni. In questo paese è tossico non aumentare i salari delle persone, essere precari, i giovani che se ne vanno via dal nostro paese, perché qui sono sfruttati. Questo è tossico”. Le parole sono del leader della Cgil, Maurizio Landini, e sono rivolte alla premier Giorgia Meloni che di recente ha parlato di una “tossicità” nell’azione del sindacato.

“Il conflitto è, in realtà – secondo Landini, che ha partecipato a Napoli all’assemblea convocata per la campagna sui referendum – una risorsa democratica, perché senza il conflitto non c’è una mediazione e senza il conflitto non ci sarebbe la democrazia nel nostro paese, non ci sarebbero quei diritti e quelle conquiste che sono state fatte. E del resto, da questo punto di vista, credo che sia sotto gli occhi di tutti quello che sta avvenendo. Un governo che siccome ha vinto le elezioni, pensa di comandare, di poter fare quello che gli pare senza discutere con nessuno e in questo caso tentando di mettere in discussione anche il ruolo stesso delle organizzazioni sindacali. Penso al rinnovo dei contratti di tutti i lavoratori del settore pubblico. Noi oggi abbiamo un problema molto serio, di infermieri e di medici che non ci sono, di gente che va via, una scuola dove continuiamo ad avere precari infiniti, scuole che mancano e siamo di fronte al fatto che con un’inflazione del 17-18%, l’offerta di aumento che il governo vuole imporre ai lavoratori pubblici è il 6%”.

Ad essere “tossico” per Landini è proprio tutto questo, “perché vuol dire programmare la riduzione del potere d’acquisto dei salari e vuol dire mantenere una precarietà di questa natura. Se la battuta della Meloni era rivolta alla Cgil, dicendo che saremmo tossici, noi non siamo mai stati così bene di salute, quindi non abbiamo proprio nessun problema, anzi pensiamo che quello che rende tossica la situazione sono le ingiustizie che si sono determinate e le politiche assurde che sta facendo questo governo, che aiuta gli evasori, che fa le marchette elettorali, che fa i condoni e che non va a prendere i soldi dove sono per fare gli investimenti che sono necessari in un paese che continua a perdere credibilità e posti di lavoro”.

Secondo il numero uno della Cgil “questo governo ha deciso di non confrontarsi con le organizzazioni sindacali confederali e in un qualche modo sta tentando di ridurne, di non riconoscere il ruolo”.

“Noi stiamo chiedendo – ha continuato Landini – di fare un salario orario minimo, non l’hanno fatto. Stiamo chiedendo che venga fatta una legge sulla rappresentanza, non la stanno facendo. Stanno addirittura facendo accordi separati. Stiamo chiedendo che si combatta l’evasione fiscale, stiamo chiedendo che, anziché investire sulle armi, si investa sulla sanità, sulla scuola, sulle politiche industriali. Siamo di nuovo alle prese con una crisi del nostro paese industriale pesantissima, che non ha precedenti. Quindi noi su tutto questo intendiamo proseguire con la nostra mobilitazione”, ha concluso il sindacalista.

Alessandro Giuliani

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