In questi giorni sta iniziando il nuovo anno scolastico 2019/2020 per più di 7.682.635 di bambini e ragazzi.
La scuola però non è iniziata proprio per tutti gli studenti: come ogni anno, infatti, con l’avvio dell’anno scolastico, sono state numerose le segnalazioni pervenute presso la sede Nazionale di Anffas relative ai tanti problemi che gli studenti con disabilità e i loro familiari devono affrontare e di cui di seguito facciamo un elenco che ovviamente è nella realtà molto più lungo:
– difficoltà di trasporto scolastico;
– mancanza all’assistenza di igiene personale, rispettando il genere;
– difficoltà relativa alla redazione o all’aggiornamento del PEI (Piano Educativo Individualizzato);
– mancanza all’assistenza specialistica per l’autonomia e per la comunicazione;
– mancanza o ritardo nell’assegnazione dell’insegnante di sostegno;
– insufficiente numero di ore di sostegno didattico rispetto al PEI;
– formazione delle classi rispettando il numero consentito.
Sono più oltre 245.000 gli alunni e studenti con disabilità che per poter frequentare la scuola, in condizioni di pari opportunità con i loro compagni senza disabilità, necessitano di idonei sostegni, tra cui insegnanti curriculari adeguatamente formati, insegnante di sostegno, assistente all’autonomia ed alla comunicazione, assistente igienico personale, supporti didattici personalizzati, prime classi formate secondo i limiti normativi, abbattimento delle barriere architettoniche e sensopercettive, trasporto scolastico, etc.
Ogni anno, le famiglie e gli studenti con disabilità all’inizio dell’anno scolastico incontrano queste difficoltà che spesso poi si protraggono per l’intero anno di scuola e ostacolano o addirittura negano la piena inclusione scolastica e il loro diritto all’istruzione trasformando questo inviolabile diritto in un incubo.
Questo inizio di anno scolastico è ancor più particolare, essendo entrato in vigore, il 12 settembre 2019, il decreto legislativo n. 96/2019 che ha introdotto significative novità al decreto legislativo n. 66/2017, già disciplinante i processi di inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
Infatti, con le novità introdotte si prevede che a scuola il team dei docenti contitolari o il consiglio di classe, insieme ai genitori e alle figure professionali che hanno in carico quel determinato alunno con disabilità (sia dentro che fuori la scuola, quindi anche Asl, operatori della riabilitazione, responsabili degli interventi sociali, non solo più quelli dell’Ente Locale di riferimento) condividano l’intera congerie dei supporti da attivare per il raggiungimento di chiari e predeterminati obiettivi sia didattici che educativi, esplicitando in maniera completa gli strumenti, strategie e le modalità per realizzare un idoneo ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione, dell’orientamento e delle autonomie, nonché gli indicatori di esito con cui durante l’anno monitorare l’andamento degli interventi e semmai ricalibrare il tutto.
A tali incontri, previsti anche durante il corso dell’anno scolastico, dovrà partecipare, nelle scuole secondarie di secondo grado, anche l’alunno con disabilità (nel rispetto del diritto all’autodeterminazione come indicato dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità) e pertanto occorrerà anche utilizzare strategie e tecniche di partecipazione efficace per raccogliere i desideri e le aspettative dell’alunno.
Anche se le nuove norme sono entrate in vigore a partire dal 1 settembre 2019, fino a tale data vi era ancora la vecchia disciplina che onerava comunque gli Istituti nel predisporre entro lo scorso 30 luglio degli incontri (chiamati GLHo) con i quali prevedere un primo embrionale PEI, nel quale condividere le ore di sostegno didattico da richiedere all’Amministrazione Scolastica e l’individuazione, anche in termini di quantità e qualità, delle altre risorse professionali, (assistente specialistico, semmai con determinate competenze, ecc.) in base allo specifico percorso personalizzato programmato per quel dato alunno.
Quindi se tutto ciò non partirà subito sin dal primo giorno dell’anno scolastico per ciascun alunno, molto potrà essere dipeso dalla mancata predisposizione per tempo di tutta tale attività ed occorrerà subito intervenire ricordando anche che in passato alcuni Dirigenti Scolastici, unitamente a quelli degli altri Enti preposti, sono stati condannati per non aver dato il giusto impulso durante l’estate a tali attività, arrivando a settembre con ritardi clamorosi nella messa in atto di tutto quanto utile perché il primo giorno di scuola lo fosse per tutti. A tal fine, Anffas ha anche avviato una campagna di monitoraggio sull’intero territorio nazionale mobilitando tutte le basi associative così da tutelare sin dal primo giorno di scuola tutti gli alunni con disabilità e consentire loro di avere tutti i servizi e tutti i sostegni necessari, per assicurare condizioni di parità con tutti gli altri studenti e per rendere davvero concreta l’inclusione scolastica.
“Auspichiamo che queste segnalazioni vengano in primis prese in considerazione dai Dirigenti Scolastici”, commenta Roberto Speziale presidente nazionale Anffas “e proprio a questi ultimi ci rivolgiamo per chiedere di sorvegliare affinché tutti i supporti ed i sostegni siano per tempo predisposti in maniera idonea, e ciò per far sì che il primo giorno di scuola sia tale per tutti”.
“Da più di 60 anni” continua Roberto Speziale “Anffas lavora e lotta per il diritto allo studio dei bambini e dei ragazzi con disabilità di ogni ordine e grado perché l’educazione e l’istruzione rappresentano pilastri fondamentali nella vita e non è più accettabile vedere ulteriori mancanze in tal senso”.
“Queste preoccupazioni non devono essere tali soltanto per i genitori, ma i Dirigenti devono lavorare e verificare che non vi siano questi disservizi che creano ulteriori problemi e angosce, oltre che agli studenti con disabilità, anche ai genitori che in casi estremi e molto sfiduciati arrivano al pensiero estremo di ritirare i propri figli dall’ambiente scolastico”, continua Speziale.
“Sulla base di queste forti preoccupazioni e per far venire alla luce tutte le disfunzioni e le carenze” conclude il presidente Anffas “invitiamo tutti i genitori e familiari a segnalarle all’indirizzo nazionale@anffas.net”.
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