Si continua parlare del caso di Umberto Gastaldi, l’82enne ex professore di filosofia che è stato ritrovato dai suoi ex alunni, oggi adulti, che stanno facendo di tutto per assisterlo, a turno, durante il suo ricovero in ospedale. L’anziano docente si trovava solo, senza parenti.
La storia ha toccato i cuori di molti docenti e studenti: questo legame, fortissimo, tra allievi e insegnanti è qualcosa di davvero prezioso, che può proseguire per tutta la vita, anche dopo gli anni di scuola. La vicenda è arrivata anche a Viale Trastevere, tanto da spingere il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dire la sua e a offrire il suo aiuto per l’anziano professore in un comunicato stampa.
Quest’ultimo, però, ha elegantemente rifiutato la proposta, come riporta Il Corriere del Veneto. “È logico esprimere un giudizio lodevole nei confronti del comportamento di questa classe. Però il comportamento di questa classe non necessita dell’approvazione o dell’elogio del ministro della Pubblica Istruzione, perché è semplicemente l’espressione di quella creatività che nasce sui banchi di scuola quando la scuola è veramente una scuola di vita”, ha detto, facendo una lucidissima analisi.
“Una scuola ben organizzata, ben strutturata, ben motivata, non richiede il plauso del ministero della Pubblica Istruzione, perché ha in se stessa il supporto per andare avanti, per produrre, per creare”, ha concluso Gastaldi, secondo cui la forza che questo gruppo classe ha trovato in sé stessa è abbastanza.
“Il professor Gastaldi ha un altissimo intelletto. È un uomo saggio, rinato e felice. Lucido e fermo. Vogliamo solo il suo bene”, hanno detto gli ex alunni.
Il capo del dicastero di Viale Trastevere, sensibile alla storia, aveva promesso di attivarsi per aiutare in prima persona l’ex docente: “Al Ministero dell’Istruzione e del Merito ci attiveremo per capire in quale modo possiamo essere utili al professor Gastaldi. Sarei davvero onorato di poter incontrare i suoi ex studenti e ringraziarli personalmente per questo straordinario esempio di solidarietà e amore per la scuola”, ha concluso.
La classe ha deciso di non lasciarlo più: “Facciamo i turni per andare a trovarlo, ci riuniamo quasi tutti i giorni in videochiamata per risolvere i problemi pratici. Siamo adulti adesso: uniti siamo una forza stupefacente. E questo lo conforta”.
Il loro sogno è trasferire il professore all’Istituto Salesiano San Filippo Neri di Lanzo, poco distante da Torino. “Era lo stabile dove il prof ha frequentato il ginnasio. Oggi è diventata una Rsa. I soldi e tutto il resto sono l’ultimo dei problemi. Adesso che lo abbiamo ritrovato, non lo lasceremo più”. Nel frattempo, grazie alla visibilità acquisita da Nicoletta, sono sempre più gli ex allievi del prof che hanno il piacere e la voglia di mettersi in contatto con lui.
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