Siamo sempre noi, quei docenti che dal lontano 2000, dopo aver superato il concorso, attendono la famosa stabilizzazione e che in questi anni abbiamo comunque lavorato su supplenze ed incarichi annuali sia sui posti comuni che, anche per diversi anni, sui posti di sostegno in deroga pur senza titolo di specializzazione.
Per motivi personali e familiari, abbiamo deciso di non aderire al piano di assunzione straordinario della L.107/2015(la “buona scuola”), perché consapevoli di finire fuori regione.
Nelle GAE INFANZIA, però, c’è anche chi invece la domanda di questo famoso piano di assunzione voluto fortemente dal governo precedente, l’ha inoltrata ma nella legge 107 questa classe di concorso non è stata minimamente considerata ma anzi discriminata e bleffata.
Le precarie storiche delle GAE INFANZIA, inoltre, non hanno avuto un bel niente e aspettiamo ancora il tanto agognato potenziamento così com’è avvenuto per le altre classi di concorso. Anche quest’anno i posti all’infanzia sono serviti per accontentare docenti della primaria e della secondaria che continuano a lamentare di essere stati “deportati” al nord ma tutti sappiamo che la deportazione è altra cosa perché loro non sono stati obbligati ma hanno fatto una scelta volontaria e consapevole vista proprio come una “manna dal cielo” o come, ha sostenuto qualche sindacato, “un treno che passa una sola volta e da prendere al volo”!
La scuola dell’infanzia, soprattutto, dovrebbe essere tutelata in questo senso perché non può essere ingiustamente usata come una scialuppa di salvataggio per docenti dilettanti allo sbaraglio il cui unico interesse è quello di lavorare sotto casa dimenticandosi della continuità didattica, di cui tanto si parla, che dovrebbero garantire nella sede di titolarità che gli è stata assegnata e che nuovamente quest’anno recheranno non pochi problemi alle scuole e ai dirigenti scolastici del nord e disoccupazione a noi del sud.
Dal 2015 subiamo le scelte dei vari governi sia a livello nazionale che regionale, scelte che hanno leso e continuano a ledere i nostri diritti, la nostra DIGNITÀ e che, anche quest’anno ci hanno portato, dopo anni, a non poter stipulare nuovi contratti perché tutti i nostri posti sono stati dati alle assegnazioni provvisorie illegittime in favore delle colleghe della L.107(come nel 2016), che volontariamente hanno accettato di prendere la cattedra al nord e alla sparizione dei posti per le nostre assunzioni in ruolo perché tutti assorbiti dalla mobilità straordinaria.
Le decisioni del nuovo governo ci stanno nuovamente danneggiando: il “cambiamento” annunciato, infatti, per noi ha significato solo per l’essere disoccupati, non poter riprendere a fare il lavoro che abbiamo sempre fatto negli anni.
Una volta firmato, a fine giugno, l’accordo tra il ministro dell’istruzione e i sindacati confederali, per le assegnazioni provvisorie, sono rientrati quest’anno in Sicilia circa 7000 docenti “esiliati” con la 107. Ad ogni docente 107 che rientra con le assegnazioni provvisorie, corrisponde un docente precario disoccupato!
Questi docenti infatti hanno occupato tutti i posti su sostegno in deroga che annualmente vengono assegnati a noi precari storici delle GAE. Gli incarichi sul sostegno sono andati per una parte, giustamente, ai docenti con la specializzazione, e per una parte ai docenti 107 in assegnazione, di cui la maggior parte sono docenti che hanno preso questo fortunato treno della 107 e che, prima del 2015, facevano altro nella vita e non avevano mai messo piede in una classe.
Noi insegnanti precari che lavoriamo da sempre sul territorio e da anni (anche 10) sui posti di sostegno in deroga (gli stessi dati alle assegnazioni) pur senza titolo, abbiamo garantito agli alunni con disabilita’ e non, continuità didattica perché spesso siamo riusciti a seguire per più anni gli stessi alunni.
Oltre al danno anche la beffa, quindi, per questo i precari storici GAE si ritengono profondamente non solo offesi e lesi nella loro dignità professionale anche per alcuni articoli pubblicati nei giorni scorsi dove veniamo definiti “precari senza esperienza alcuna d’insegnamento o dediti all’improvvisazione, quando invece siamo insegnanti con ben oltre 20 anni di servizio.
Ci sentiamo abbandonati dai sindacati, i quali dovrebbero tutelare tutte le categorie e non favorire solo una parte e in particolar modo la tutela dovrebbe essere per chi un lavoro non c’è l’ha e non per chi ne ha addirittura due, uno al nord e uno al sud! Ricordiamo che parliamo di alunni che hanno delle disabilità e che vanno seguiti con competenza e con maggiore attenzione. È palese che si agisca più per interessi egoistici e personali, in quanto ci siamo docenti che da precari seguiamo da anni gli stessi alunni disabili e non è certamente l’assegnazione provvisoria che può dare quella continuità didattica di cui necessaria.
Ci chiediamo dov’è finita la centralità dell’alunno e la continuità didattica? E cosa si sta garantendo a questi alunni? È forse il “ruolo” che rende specializzati o più competenti dei docenti su altri, seppur precari, che da anni lavorano con dedizione, passione e amore? Siamo consapevoli che la situazione tra nord e sud è molto differente. Le gae al sud sono ancora strapiene, siamo in migliaia; in alcune regioni del nord invece sono state svuotate. In Sicilia manca il tempo pieno e le classi sono numerose, parliamo di 30 alunni per sezione.
Condividiamo l’idea del nuovo governo di estendere il tempo pieno e di attuare la riduzione delle classi pollaio, chiediamo che questa soluzione avvenga in tempi brevi in Sicilia e che si dia precedenza ai precari storici e non solo a chi chiede di rientrare, o quantomeno una ripartizione equa tra le varie categorie. Equità che con le assegnazioni provvisorie non c’è stata affatto! Ci aspettiamo di più da questo governo, siamo stanchi di essere trattati come fazzoletti usa e getta proprio dallo Stato. Abbiamo acquisito un diritto e chiediamo solo di poter lavorare.
Siamo profondamente delusi anche dal governo Regionale siciliano che più volte in diversi incontri ha fatto promesse non ancora mantenute ribadendo che ci avrebbe tutelato ma così non è stato perché complice anche lui di un accordo che ha salvato solo una parte della categoria buttando nel lastrico noi docenti Gae.
I precari storici delle GAE sono ufficialmente in lutto, in uno stato di disoccupazione disastrosa. Siamo diventati una vera e reale emergenza sociale! Chiediamo a gran voce una soluzione in tempi brevi a livello nazionale e la tutela a livello regionale.
Non siamo stati solo numeri in campagna elettorale ma siamo soprattutto, ora, persone, famiglie a cui mancherà il sostentamento per andare avanti, per pagare le tasse e per sopravvivere.
Siamo veramente disperate e seriamente preoccupate. Non possiamo essere abbandonati e lasciati nel buio totale ancora una volta!
Angela Iannello – Comitato GaE Siracusa
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