Come lavorare in classe con l’apprendimento attivo e cosa ha a che fare con l’approccio dell’insegnante facilitatore? Come implementare in classe una didattica efficace? (VAI AL CORSO Apprendimento attivo in classe: culture, metodi e strumenti)
L’apprendimento attivo ha a che fare con il metodo maieutico. La maieutica è l’arte di estrarre, di fare emergere, di portare a coscienza, un approccio fortemente sostenuto e proposto da Danilo Dolci per aprire le relazioni pedagogiche in senso pluridirezionale e di scambio reciproco. In questo fare pedagogico l’insegnante facilitatore dovrà quindi accostarsi agli alunni con empatia, comprensione, fiducia, autenticità.
Apprendimento attivo e maieutica
Apprendimento attivo significa far crescere i ragazzi. Far crescere è attivare. È mettere alla prova, è sollecitare, è spronare, è accendere. Far crescere è avviare studenti e classi all’esperienza concreta. Qui la strada maestra è incentrata sui metodi attivi, per una spinta concreta, non filosofica, passo dopo passo, che coinvolga tutti, ognuno con le sue possibilità e modalità. Proprio partendo dalla modalità comunicativa nella classe (parola circolare), dal cavalcare le emozioni che non dormono mai (senti-momento), fino all’uso moderato ma vivo del corpo (corpo piccolo), si guidano i ragazzi alla crescita.
Ecco alcuni fattori da osservare nei ragazzi, nell’ambito di un approccio maieutico:
- estroversione/introversione
- gradevolezza/ostilità
- coscienziosità
- stabilità/instabilità
Il corso
Su questi argomenti il corso Apprendimento attivo in classe: culture, metodi e strumenti, in programma dal 13 dicembre, a cura di Pino De Sario.