Personale

L’apprendimento cooperativo: affondiamo o nuotiamo insieme

Non c’è alcun dubbio che la scuola stia cambiando. Essa non è più solo il luogo all’interno del quale si devono acquisire conoscenze, ma dove si devono formare anche competenze e capacità.

Al suo interno bisognerebbe educare “nella e alla democrazia” e bisognerebbe promuovere “una cittadinanza attiva”.

Compito prioritario della nuova scuola è la creazione di ambienti idonei all’apprendimento che abbandonino la sequenza tradizionale lezione – studio individuale – interrogazione per dar vita a comunità di discenti e docenti impegnati collettivamente nell’analisi e nell’approfondimento degli oggetti di studio e nella costruzione di saperi condivisi.

Queste comunità dovranno essere caratterizzate dal ricorso a metodi di insegnamento capaci di valorizzare simultaneamente gli aspetti cognitivi e sociali, affettivi e relazionali di qualsiasi apprendimento”. In tale contesto trova terreno fertile l’apprendimento cooperativo, ovvero l’insieme di principi e tecniche per far lavorare insieme gli alunni, in piccolo gruppo, generalmente eterogeno, con una valutazione degli allievi sia a livello sociale sia a livello cognitivo.

La prospettiva cooperativa e metacognitiva fonda la gestione della classe sull’aiuto reciproco e sulla interdipendenza positiva.

L’apprendimento cooperativo è un modello di gestione della classe basato su metodologie proattive che attuano:
• L’interdipendenza positiva (pensare il gruppo come una squadra )
• L’esercizio delle abilità sociali
• L’utilizzo del problem solving
• La mediazione didattica
• Lo sviluppo del pensiero creativo
• La promozione di contratti formativi
• La responsabilità individuale

La metodologia cooperativa è stata efficacemente sintetizzata con l’espressione “affondiamo o nuotiamo insieme” (Johnson & Johnson).

Anche se certamente non esaustiva, questa espressione traccia alcuni aspetti fondamentali del lavoro cooperativo a scuola e ci può aiutare anche a comprendere come mai oggi si ritiene che una didattica di questo tipo sia particolarmente efficace anche in classi complesse e difficili, multilivello e con alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali).

Aldo Domenico Ficara

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