Ha destato un crescendo di polemiche l’iniziativa di un gruppo di studenti dell’Istituto Giorgi-Woolf di Roma, autori dello spot “Usala, fa miracoli”, nel quale l’arcangelo Gabriele porge una scatola della pillola dei cinque giorni dopo a Maria, invitandola all’utilizzo proprio perché miracolosa. Soprattutto dopo che il video, considerato blasfemo, ha vinto il premio dell’iniziativa Informiamoci, promossa dalla Società medica italiana per la contraccezione (Smic) e dall’associazione culturale Lacelta.
In tanti si sono chiesti perchè andare a tirare in ballo la madonna per favorire un concetto o un’idea.
Dello spot, considerato da molti balsfemo, ha parlato anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti: rispondendo all’Adnkronos, il titolare del Miur ha detto che “è giusto e importante manifestare il proprio pensiero, esercitarlo in modo critico, ma dobbiamo ricordare ai giovani che la nostra libertà si basa sul rispetto degli altri”.
“Dobbiamo esprimerci – ha continuato – senza ledere i diritti e le sensibilità altrui. La scuola deve educare al ragionamento critico e al rispetto, per crescere cittadini attivi e responsabili”.
Su cosa farà il ministero dell’Istruzione, non vi è ancora certezza: “Devo approfondire la vicenda – ha sottolineato Bussetti -: come detto in altre occasioni, ho piena fiducia e rispetto dell’autonomia scolastica: nei nostri istituti lavorano dirigenti e docenti che svolgono un ruolo educativo prezioso per gli studenti”.
La posizione del ministro, in difesa del simbolo della madonna, è evidente: “ritengo che la libertà di espressione dei nostri giovani non debba mai essere ostacolata o, peggio, censurata, ma al contrario vada favorita avendo però sempre ben chiari i concetti di buonsenso e di rispetto delle sensibilità e dei diritti altrui. Dobbiamo sempre tutti avere rispetto dei simboli religiosi e delle immagini sacre”.
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