Il tema del perdono è sempre di grande attualità, è uno strumento formativo che aiuta a comprendere le dinamiche storiche, sociali, culturali e valoriali che appartengono all’umanità; la formazione al carattere, ai sentimenti e alla coscienza personale deve essere accompagnata da una riflessione sulla tematica del perdono. L’umanità ha bisogno di pace: Papa Francesco non smette di ricordarlo!
I rapidi cambiamenti della società italiana in genere, del mondo della salute e della scuola nello specifico, sollevano l’esigenza di un approccio nuovo sul piano formativo, educativo-didattico e operativo, dell’atteggiamento mentale e della prevenzione della salute in chiave bio-psico-sociale.
Su questi temi sarà organizzato un convegno il prossimo 16 febbraio 2024, alle ore 16,00, presso il Gonzaga Campus di Palermo. Si tratta di una vera e propria giornata di studio dal titolo “L’arte di perdonare”, durante la quale, in sinergia con le figure professionali che si occupano di formazione permanente nel campo della salute e della scuola, verrà affrontata la tematica del perdono.
A partecipare alcuni esperti, come Salvatore Picone, docente di Filosofia e Scienze Umane, specializzato sul sostegno didattico, psicologico clinico, di comunità e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, Giuseppe Savagnone, filosofo, docente della scuola di formazione “Pedro Arrupe” e di dottrina sociale della chiesa presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Lumsa di Palermo, Valentina Chinnici, presidente Nazionale CIDI e Antonio Bellingreri, ordinario di Pedagogia Generale e di Filosofia dell’ Educazione presso l’Università degli Studi di Palermo. Modera Salvatore La Rosa, direttore editoriale della Rivista “Le nuove frontiere della scuola”.
Ecco uno stralcio dell’intervento di uno dei relatori, prof. Salvatore Picone: “La dinamica del perdono è una realtà psico-spirituale da proporre all’interno di qualunque processo di crescita umana e di guarigione fisica e psichica. E’ un tema secolare caratterizzato da forti contraddizioni emotive, in cui le false concezioni assumibili potrebbero costruire sistemi di significato estranei agli scopi ed alle infinite possibilità terapeutiche conseguibili. Le ferite della vita non hanno mai risparmiato nessuno; le colpe, il senso di vergogna o di inadeguatezza, i tradimenti, i lutti, le pene d’amore, sono solo alcuni degli infiniti scivoli dentro la sofferenza. Abbiamo imparato ad imbrigliare e a chiamare per nome le malattie e i sintomi annessi, quasi mai abbiamo provato a dare uno sfogo progressivo ed una educazione emotiva degli eventi o delle rappresentazioni più meno reali che filtriamo, sfogo fondato sull’accettazione incondizionata dei propri vissuti negativi. Dietro i sintomi di una malattia è sempre presente un comun denominatore in cui Rabbia, Senso di Colpa, Vergogna, Odio/Risentimento. Nel campo della salute il Perdono viene considerato un valido strumento formativo-terapeutico: permette di lenire la sofferenza, di riguadagnare la fiducia in se stessi, di ristabilire relazioni significative interrotte: attraverso una rinegoziazione delle regole del rapporto. Questo atto formativo, producendo una diminuizione di amarezza e risentimento, ha un effetto catartico, di liberazione perché è capace di eliminare o attenuare i sentimenti di rabbia, vendetta, vergogna, colpa e risentimento, liberando energie nuove che possono essere spese su altri fronti. Il perdono aiuta ad estinguere l’intensità del ricordo che comporta dolore, rinforza positivamente la memoria nei processi curativi agevolando la riflessione su come l’offesa subita abbia avuto origine, vita e persistenza. A poco a poco l’episodio negativo diventa sempre meno presente ed ossessivo, il ricordo è meno doloroso, la memoria viene risanata e l’individuo ritorna a vivere tenendo a mente la propria storia di vita e allo stesso tempo ritorna a fidarsi degli altri”.
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