Parlo con due operatori della costa adriatica. Lei e lui. Un quadro sconfortante. E’ il primo agosto. Si aspettavano una valanga di volti nuovi, come l’anno scorso. Invece, la strada dove sorge la loro pizzeria, nel cuore di Tortoreto, Via Cavour, questa sera è deserta. E quelle poche famiglie che vi transitano si esprimono con una raffica di divieti nei riguardi dei loro figli. Una bagnante ha confessato loro che la sera si chiude in albergo per non incontrare la gente depressa, nervosa (come lei, probabilmente!). Dov’è finita l’euforia che caratterizzava le nostre estati negli ultimi anni? Questi luoghi sembravano la Rimini del centro Italia. Gente del nord, romani, napoletani … Ora, persino quelli che hanno casa sulla costa vengono al mare solo nel week-end. Affittano gli appartamenti e tesaurizzano per i figli all’università. Così, scendendo un gradone dietro l’altro, siamo arrivati ad ammettere che l’involuzione è senza ritorno. Se la crisi erode l’economia, la depressione fa di peggio: spegne l’ottimismo, oscura i progetti. Che prospettive può avere un piccolo commerciante? E che motivazioni può nutrire un giovane che studia?
Consumata la pizza ci addentriamo all’interno, per assistere ad una commedia: Miseria e nobiltà, resa celebre dal film di Totò e De Filippo. Nereto, capoluogo della Val Vibrata offre da anni, nel suo bell’anfiteatro all’aperto, queste rappresentazioni. Credo che il teatro, da noi, abbia origini antiche. Faccia parte del nostro codice genetico. La vis comica risale ai greci ed ai romani, ad Aristofane e Plauto. Ma la commedia questa sera è disturbata da uno stormo di bambini che corrono e gridano attorno al la cavea, grazie alla indifferenza dei genitori ed all’assenza delle guardie. Osservo la sofferenza degli attori, ben preparati, che continuano imperterriti nonostante il chiasso. Alla fine, non riuscendo a seguire, ci alziamo e ce ne andiamo. Che tristezza. Da noi, si fanno cose belle, si spendono soldi. Ma senza la consapevolezza culturale di ciò che si fa. In passato, sarei andato io stesso a chiedere a quei genitori di controllare i loro bambini. Ma stasera sono troppo depresso. Che m’importa che a giugno ed a luglio abbia sempre piovuto.
Qui, c’è qualcosa di peggio del meteo.