Tanti danni sono già stati fatti ai ragazzi delle scuole superiori, prevalentemente non per colpa della scuola ma per colpa della gestione improvvida dei mezzi pubblici e per la mancanza di sicurezza nelle strade, derivante da una pressoché totale assenza di controlli.
Ora si vogliono danneggiare anche i ragazzi di terza media, che non dovrebbero restare a casa per diversi motivi:
Devono affrontare un esame e già l’anno scorso molti di loro hanno dovuto prepararsi a questo evento importante nella vita di ognuno passando attraverso il display di uno smartphone.
Gli studenti di terza media non usano i mezzi pubblici, quindi non determinano un problema di affollamento.
I ragazzi di terza media escono però da soli, quindi abbiamo molte probabilità di trovarli per le strade dove nessuno chiederà loro di rispettare le norme relative al distanziamento e all’uso della mascherina oppure passeranno le ore davanti ai videogiochi preferiti, abbandonando quindi quel dove trea l’altro stiamo insegnando loro cos’è una pandemia e perché bisogna rispettare le regole.
Se si sono sviluppati dei focolai nelle scuole si facciano verifiche serie e si chiudano quelle classi o quelle scuole, ma chiudere indiscriminatamente tutte le classi terze medie d’Italia sembra una scelta davvero irresponsabile nei confronti di questi ragazzi.
Nel frattempo, passando davanti alle università si incontrano gruppi di ragazzi, che per età e livello di scolarizzazione dovrebbero essere ben più responsabili, ma che amabilmente chiacchierano a distanza ravvicinata e senza mascherina.
Tutti i provvedimenti necessari per contenere la pandemia devono essere presi e la popolazione deve avere la pazienza di resistere al disagio, ma questi provvedimenti devono essere ragionevoli e mirati a porre rimedio alle situazioni che costituiscono davvero pericoli di diffusione e di sviluppo di focolai.
Altrimenti saranno incomprensibili e inaccettabili.
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