Una ricerca condotta dall’Istituto di Medicina dello sport di Torino non solo conferma che fare attività fisica in modo costante durante gli anni delle scuole elementari è fondamentale per lo sviluppo armonico dei bambini, ma misura i benefici dello sport sul benessere fisico, e cognitivo, di quelli che saranno gli adulti di domani.
“L’iniziativa” spiega il Direttore dell’Istituto di medicina dello sport di Torino, “è cominciata con un obiettivo quanto importante fosse fare attività fisica alle scuole elementari dove non è codificata e di conseguenza noi volevamo capire con i numeri non solo con i presupposti quanto fosse vantaggiosa l’attività fisica continuativa nell’ambito di questo tipo di età”.
Grazie a un progetto internazionale attivo in 25 Paesi e che coinvolge oltre 4 milioni di bambini, la ricerca, dal titolo “Effetti della durata dell’attività motoria nella scuola primaria sulla massa corporea e sull’efficienza fisica”, ha monitorato gli effetti di un programma di minivolley di tre ore alla settimana durante l’orario scolastico su 800 bambini tra i 5 e gli 11 anni. Uno studio che ha messo in evidenza benefici a livello morfologico, motorio e cognitivo nei bambini.
“Dal punto di vista della composizione corporea- spiega il direttore della ricerca scientifica- i bambini che fanno sport per più tempo hanno una composizione corporea migliore cioè hanno una minore quantità di tessuto grasso nella corpo per cui sono passati da valori superiori alla media nazionale a valori inferiori”.
In particolare lo studio ha constatato sia nei bambini che nelle bambine un miglioramento fino al 12% dell’indice di massa corporea.
Non solo. Dal punto di vista motorio, si sono riscontrate maggiori abilità e coordinamento in tutti i bambini, in particolare, in quelli che hanno svolto le attività dalla prima elementare rispetto a chi lo ha fatto solo per 1 o 2 anni.
“L’attività motoria deve essere promossa dal mio punto di vista dalla scuola primaria ma anche dalla scuola materna. Abbiamo bisogno della stabilizzazione dell’insegnante di scienze motorie nell’era della digitalizzazione. Molto probabilmente il Cio nel 2024 introdurrà ai giochi olimpici la disciplina videogiochi. Cosa possiamo dire ai nostri figli se li troviamo seduti a giocare ai videogiochi anzichè a palla in cortile”.
Il presidente della Federazione medico sportiva italiana, ha a sua volta sottolineato: “Tutto il mondo, da quello scientifico a quello della comunicazione, sa che l’attività fisica fa bene, è una grande medicina purché accuratamente prescritta, per questo è vergognoso che in cinquant’anni in Italia tutti i ministri della Pubblica istruzione non abbiano pensato a introdurre obbligatoriamente un’ora tutte le mattine di educazione fisica nelle scuole”.
“Non si tratta solo di benessere fisico – ha aggiunto – ma è un’acquisizione mentale e culturale di quello che oggi la scienza ha dimostrato. Oggi parliamo di età pensionabile a 67, 68, 70 anni ma la cosa importante è come si invecchia e come si riesce a stare in salute e difendersi dalle malattie non trasmissibili”.
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