Attualità

#LaScuolaNonSiChiude, il flash mob contro la DaD

La vicenda delle studentesse che seguono le lezioni in DaD davanti la propria scuola ha fatto discutere tantissimo, raccogliendo consensi e dissensi da parte della popolazione. Anche la Ministra dell’Istruzione è intervenuta, chiamando al telefono una delle ragazze. Nella mattinata di venerdì 13 novembre, diversi studenti manifesteranno in un flash mob annunciato con l’hashtag #lascuolanonsichiude.

L’idea di Priorità Scuola

#lascuolanonsichiude è un’iniziativa appoggiata dal comitato Priorità alla scuola e ha l’obiettivo di puntare i riflettori sulla chiusura della scuola. Sulla scia dell’esperienza dei Fridays for Future, il comitato ha lanciato Schools for future, con protagonisti studentesse e studenti per una protesta collettiva in cui invitano tutti a pubblicare sui social media le foto della loro protesta con l’hashtag #LaScuolaNonSiChiude.

La telefonata della Ministra

Alla “Calvino” di Torino due alunne si sono presentate davanti alla scuola chiedendo la didattica in presenza: “Se ci togliete la scuola, ci togliete il futuro. È un posto sicuro e tornare in classe è un nostro diritto”. 

La ministra è intervenuta in una telefona, prima ha parlato con la madre e poi con la studentessa per venti minuti di seguito: “Ho due figli e sono convinta che entrambe le scuole che frequentano siano luoghi sicuri”, dunque, “continui a lottare per le scuole aperte”. 

Azzolina ha assicurato che sta facendo “tutto il possibile per tenere le scuole aperte e permettere anche ai più grandi di rientrare, tenendo conto della situazione epidemiologica”. 

L’appoggio dei genitori

A tal riguardo, una delle mamme delle studentesse che stanno portando avanti la loro battaglia davanti le scuole, ha dichiarato: “Chiudendo la scuola ne risente la preparazione, ma anche la salute psicofisica dei ragazzi”.

Sara Adorno

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