L’assessore Regionale del Veneto Elena Donazzan sulla recente proposta di censire i campi nomadi avanzata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, così si esprime:
“Concordo con la proposta avanzata da Salvini: per troppi anni in Italia è stata tollerata la presenza di campi nomadi equiparabili a vere e proprie roccaforti del degrado e dell’illegalità, dove tutto è concesso, dove non esistono doveri ma solo diritti. Stati nello Stato, con proprie regole ed usi e costumi, in barba al buonsenso, alle leggi, e al rispetto degli italiani”.
Aggiornare l’anagrafe scolastica
“Credo particolare attenzione debba essere dedicata ai bambini ed ai ragazzi in età scolare presenti nei campi nomadi – ha aggiunto Donazzan – a loro, troppo spesso, non è concessa la possibilità di frequentare i percorsi di istruzione scolastica in maniera adeguata e completa. Va verificata ed aggiornata innanzitutto l’anagrafe scolastica: se un bambino italiano non frequenta la scuola, Forze dell’Ordine e Servizi Sociali intervengono, anche privando i genitori della patria potestà. Perchè questo non dovrebbe valere anche per rom e sinti?”.
L’inclusione
“Mi chiedo se sia più incivile proporre un censimento dei campi rom italiani, oppure non intervenire privando le nuove generazioni di un futuro che passa da una buona istruzione, dal rispetto delle leggi, dal conoscere i propri doveri prima ancora dei diritti: questa è vera inclusione. Al di là della facile retorica, c’è una sola domanda da porsi: da che parte vogliamo stare?”.