Diversi studi, anche recenti, ci dicono che fare educazione fisica aiuta i bambini e i ragazzi non solo a combattere l’obesità, ma anche a migliorare la concentrazione a scuola. Con inevitabili influenze positive sul rendimento scolastico.
Una recente ricerca scientifica supervisionata anche dal Governo statunitense ha dimostrato, ad esempio, che i bambini che fanno periodiche attività ricreative interrompendo il lavoro in classe , hanno più capacità a concentrarsi di altri coetanei ed hanno migliori “performance” nei compiti in classe.
È molto importante, quindi, che svolgano le loro pause in attività fisiche e non rimanendo incollati davanti al proprio smartphone.
I risultati della ricerca spiegano che ragazzi se sono ben allenati e danno buone prestazioni, specie negli sport all’aria aperta, hanno sia un peso corporeo adeguato all’età ma rispondono meglio ai test standard per le funzioni della memoria e dell’apprendimento.
Nello studio sono stati coinvolti circa 2.000 ragazzini delle scuole primarie di Los Angeles ai quali si chiedeva di percorre una corsa di 1 chilometro e mezzo, e successivamente di rispondere ad alcuni test d’intelligenza standardizzati secondo l’età ed il livello socioculturale. Si è visto che i ragazzini che avevano impiegato meno tempo per la corsa, poiché erano più allenati al movimento, erano anche quelli in grado di dare i migliori risultati ai test d’intelligenza e cultura.
In sostanza, corretta nutrizione, attività fisica benessere e rendimento scolastico vanno di pari passo. E ribaltando il senso, in caso di voti bassi non serve vietare lo sport e tenere i figli accasciati sui libri ma è molto meglio portarli a giocare nel tempo giusto all’aperto!
Non è chiaro quale sia il nesso tra attività fisica e mentale; al momento, però, esistono diverse teorie a tal proposito. Una di queste afferma che un maggior sangue al cervello, vuol dire avere un tessuto cerebrale ben nutrito e soprattutto cellule nervose di ricambio grazie ad una sostanza liberata in quantità maggiore se si fa molto movimento, sostanza in grado di favorire il nutrimento e la funzione dei neuroni.
Secondo gli scienziati, la BDNF (brain derived neurotrophic factor) non è altro che una proteina che si produce proprio nella zona attivata dall’attività fisica e che sarebbe in grado, appunto, di far crescere le cellule nervose.
Altri scienziati si sono concentrati sull’età evolutiva, esaminando un piccolo gruppo di bambini e adolescenti sani, dai 4 ai 21 anni, che hanno sottoposto a risonanza magnetica ogni biennio per 10 anni.
In questo modo, hanno potuto osservare con precisione l’evoluzione della corteccia cerebrale dall’infanzia alla maturità, dimostrando come la maturazione del cervello si associ a un arricchimento dei circuiti neuronali che sono stati più utilizzati in età evolutiva e all’eliminazione di quelli che non lo sono stati.
In sostanza l’attività fisica sarebbe in grado di “stimolare l’intelligenza” attivando nuovi circuiti neuronali su cui successivamente si svilupperanno capacità intellettuali diverse e superiori.
Con lo sport praticato regolarmente, più sangue arriva al cervello, più neuroni nuovi rimarranno attivi e a disposizione delle funzioni intellettive più elevate che richiedono concentrazione e ragionamento.
Ed ecco, quindi, che la connessione tra attività fisica e funzioni cognitive (intelligenza, memoria e conoscenza) si fa più chiara.
Anche il cibo è fondamentale per lo sviluppo cognitivo Una dieta equilibrata è indispensabile per il buon funzionamento del cervello. Molto importante la funzione del ferro che consente l’ossigenazione dei tessuti dell’organismo e del calcio e magnesio importanti per il ragionamento e il movimento
Per gli studenti, consigliano gli esperti americani, è importante effettuare delle pause in classe per fare delle attività fisiche per migliorare il comportamento in classe degli studenti. Partecipazione a giochi di squadra e campionati sportivi organizzati dalla scuola sono utili, invece per migliorare i voti e l’attaccamento scolastico.
Infine aumento delle ore di attività fisiche in classe perché si migliora in rendimento complessivo dei ragazzi.
In Italia sembra utopia però i fondi messi a disposizione dal Governo per la manutenzione delle palestre può essere un primo passo verso questo importante cambio culturale.
Perché a parte le strutture che sono importanti, basterebbe organizzare le ricreazioni con piccoli esercizi fisici e passeggiate all’aperto: con il supporto degli insegnanti di educazione fisica.
Un progetto che l’attuale Governo sta portando avanti, con alcuni disegni di legge che intendono introdurre il docente specializzato di attività motoria in tutte le classi della scuola primaria.
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