All’indomani della notizia dell’arresto di Laura Bonafede, la maestra dell’istituto Capuana-Pardo di Castelvetrano, in servizio nella scuola dal 2011, legata al boss mafioso Matteo Messina Denaro, catturato lo scorso gennaio dopo decenni di latitanza, a parlare è stata la dirigente scolastica della scuola, Vania Stallone, all’Adnkronos.
“Nessuno di noi poteva immaginare quello che sta emergendo. L’intera scuola – e lo sono io per prima – è sotto choc, traumatizzata da tutto quello che è venuto fuori. E’ bene che la magistratura vada sino in fondo per far emergere tutta la verità”, ha detto la preside, che sembra alquanto scioccata.
A quanto pare nessuno ha mai sospettato della vicinanza della maestra con il boss, con il quale avrebbe intrapreso una relazione amorosa per anni, nonostante il pesante cognome del padre, Leonardo, il capomafia di Campobello: “Nessuno di noi poteva neppure lontanamente immaginare risvolti di questo tipo. Fino a quando nelle scorse settimane non è stato diffuso il video in cui la signora Bonafede incontrava al supermercato Messina Denaro per noi era un’insegnante che faceva il proprio dovere, lavorava con i bambini, seguiva la programmazione, si adeguava al curricolo verticale sulla legalità. All’indomani della pubblicazione di quel video l’ho immediatamente sospesa, non ha più messo piede nella mia scuola“, ha aggiunto.
La dirigente scolastica si è concentrata sulla doppia vita della docente: “Qualche collega mi ha detto: ‘Ma chi abbiamo avuto in classe? Chi abbiamo conosciuto?’. Interrogativi che ci siamo posti tutti. La signora Bonafede è una persona dal doppio volto. Dentro la scuola faceva il proprio dovere, accarezzava i bambini, li imboccava a mensa e fuori incontrava un carnefice”.
“Nessuna segnalazione, né dai colleghi né dai genitori, dai quali ho ricevuto solo apprezzamenti. Mi dicevano: ‘Quanto è brava l’insegnante Laura’. Davvero siamo tutti tramortiti. Se ci fosse stato anche il minimo campanello d’allarme sarei immediatamente intervenuta. Io non lascio correre nulla”, ha detto. “La incontravo raramente solo per i collegi e quando veniva in ufficio a chiedere qualche giorno di permesso. Ma la mia scuola è formata da nove sedi, non incontro ciascuno dei docenti ogni giorno”, ha aggiunto la Stallone.
Nel frattempo la scuola ha vinto un premio sulla legalità: “Abbiamo vinto il concorso nazionale promosso dal ministero dell’Istruzione e dal Senato dal titolo ‘testimoni dei diritti’. La scuola sulla legalità ha investito e investe tantissimo. Lo dimostrano i tanti progetti portati a termine in questi anni e quelli in calendario nei prossimi giorni. Da sempre siamo impegnati a educare i ragazzi al rispetto della legalità. Se solo fosse ci fosse stato un campanello d’allarme sarei intervenuta subito. Immediatamente”, ha concluso.
La Bonafede aveva inviato una lettera alla trasmissione di La7, letta in diretta dal conduttore Massimo Giletti, in cui si è rivolta alla scuola in cui insegna: “Cara preside, sono dispiaciuta che questa squallida gogna mediatica sia coinvolta la scuola. Ho sempre dedicato la mia vita all’insegnamento e all’educazione dei ragazzi, lo stesso ho fatto con quella dei miei figli. Non sono mai stata coinvolta in nessuna vicenda giudiziaria. Ma non ho mai messo in discussione l’affetto con i miei familiari. Tutto il resto è speculazione, che non accetta la mia decisione di non parlare”, queste le sue parole.
Da settimane si indaga sul rapporto tra la Bonafede e Messina Denaro. La Bonafede, innanzitutto, è stata sospesa dal suo incarico di maestra per dieci giorni e il suo appartamento è stato perquisito. Il provvedimento cautelare è stato adottato dalla dirigente scolastica Vania Stallone. Eccone la motivazione: “In considerazione della vasta eco mediatica suscitata dal presunto legame dell’insegnante con il boss mafioso Matteo Messina Denaro e al fine di tutelare l’immagine della scuola e di garantire il sereno svolgimento dell’attività scolastica”, ha chiarito la dirigente.
Lo scorso 23 marzo si è svolto un incontro tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e l’assessore regionale all’istruzione in Sicilia Mimmo Turano. Questo si era espresso in modo molto duro contro la maestra: “La vicenda del coinvolgimento della maestra della scuola di Castelvetrano nella latitanza di Messina Denaro costituisce una priorità all’attenzione della Regione Siciliana e dell’assessorato all’Istruzione. Apprendiamo dall’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano, con cui siamo in costante contatto, che la dirigente scolastica ha firmato la sospensione cautelare dal servizio dell’insegnante Laura Bonafede da domani e fino al 31 marzo”, queste le sue parole.
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