Il leader della Lega Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio dei Ministri ha appena commentato la notizia dell’arresto, avvenuto nella mattina di oggi, 13 aprile, della maestra Laura Bonafede, vicina al boss mafioso Matteo Messina Denaro.
Con un tweet il leghista ha cercato di parlare di dignità di chi fa la professione docente: “Non chiamatela ‘maestra’ per rispetto a migliaia di insegnanti che ogni giorno portano a scuola passione, sacrificio e impegno”.
La maestra elementare Laura Bonafede, 56 anni, vicina al boss mafioso Matteo Messina Denaro, è stata arrestatacon l’accusa di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento, con l’aggravante di avere favorito l’organizzazione mafiosa. Lo riporta La Repubblica.
Stessi reati che il sostituto procuratore Gianluca De Leo contesta alla figlia della donna, Martina Gentile, che pure lei avrebbe scritto e poi incontrato il latitante: la procura chiedeva per lei gli arresti domiciliari, ma il gip li ha rigettati, stigmatizzando comunque il comportamento della giovane. Secondo Ansa il boss, Martina e la madre avrebbero condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza.
Dai pizzini ritrovati nell’abitazione del boss Matteo Messina Denaro emergono dettagli di una relazione sentimentale tra i due probabilmente tra il 2007 e il 2017, testimoniata da vere e proprie lettere d’amore e dediche che si sono scambiati negli anni. Bonafede, che insegna all’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano, e Messina Denaro si conoscevano dal 1996, da quando la giovane aveva avuto il permesso del padre, Leonardo Bonafede, il capomafia di Campobello, per poter raggiungere i due superlatitanti di Trapani, Francesco Messina Denaro e suo figlio. “Io non so quello che sarà di me, ma se avrò un attimo per pensare, in quel mio attimo il mio ultimo pensiero sarà per te. Grazie”, queste alcune delle parole del boss rivolte alla donna.
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