Oggi, 2 febbraio, alle ore 11,00, all’Università di Padova, viene conferita la laurea postuma a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa lo scorso novembre, per il cui femminicidio è accusato l’ex fidanzato Filippo Turetta dopo alcune polemiche.
Alla cerimonia, aperta dai saluti della rettrice, Daniela Mapelli, è presente il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini. La cerimonia vede la presenza dei familiari di Giulia, tra cui il padre Gino e la sorella Elena, ai quali viene consegnato dalla rettrice il diploma di laurea. In sala sono molti i compagni e le compagne di studio, gli amici e le amiche, con un saluto dedicato a Giulia.
Ecco il discorso integrale del padre di Giulia, Gino Cecchettin: “Non riesco a essere felice. Mi sono chiesto più volte se avesse senso questa cerimonia. La risposta mi è venuta pensando alla mia adorata figlia: credo che sia un atto di amore verso di lei. Non hai potuto assaporare la felicità per il tuo traguardo. Sei stata un esempio emblematico di generosità. La tua determinazione incrollabile nello studio ha insegnato anche a me a perseguire i miei obiettivi”.
“La scelta della facoltà di ingegneria mi aveva lasciato perplesso. Solo qualche giorno fa ho appreso, tramite una lettera della tua prof del liceo, che alla domanda di cosa avevi intenzione di fare all’università ti mettesti a piangere. Volevi far lettere. Ma hai preferito una scelta che ti desse più opportunità di lavoro”.
“Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze, nella mia per prima. Ero fiducioso che avresti fatto grandi cose nella tua vita, ma non mi rendevo conto di che gigante tu fossi. Farò il possibile perché il tuo nome e il tuo esempio di vita spingano le persone a riflettere sull’importanza dell’empatia e della solidarietà, che hai incarnato in modo esemplare. Inutile dire che non c’è giorno in cui non sentiamo la tua mancanza. Mi manchi, ci manchi più dell’ossigeno. Grazie per aver condiviso con noi il tuo calore e la tua umanità. Sarai sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto, sarai sempre nel nostro cuore”, ha detto.
“Cara Giulia, mia dolce Giulia, tu non sai quanto io sia fiera di te, ti ho sempre ammirato tanto per come eri, carina dolce e sveglia, ti ho sempre visto come un piccolo genietto. Dicevi sempre di non avere memoria, però guarda cosa sei riuscita a fare: sei riuscita ad essere una così brava studentessa in ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine al tuo animo romantico, eppure ce l’hai fatta alla grande”. Lo ha detto Elena Cecchettin, sorella di Giulia. “Ci ha sempre fatto sentire una famiglia, anche quando è morta la mamma – ha detto Elena –. Hai fatto tante belle cose per te stessa per noi dobbiamo ricordarcelo sempre. Però non dobbiamo dimenticare mai quante cose avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. Non dobbiamo dimenticarcene, perché a nessun’altra donna venga tolta la possibilità di farlo”. “Nella tua breve vita – ha aggiunto – sei riuscita a insegnarmi tanto e ora posso dirlo, senza che tu mi dica che non è ancora vero: complimenti ingegnere”.
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