Prima di lui solo Mario Lodi aveva ricevuto la laurea magistrale Honoris Causa in Scienze della Formazione Primaria, nel 1989 a Bologna. Ora è stata la volta di Franco Lorenzoni, 68 anni, per quarant’anni insegnante elementare noto a tutti come il maestro di Giove, nei pressi di Amelia, il paese umbro dove dal 1978 al 2018 ha insegnato. Il riconoscimento, che gli è stato conferito in questi giorni, è stato proposto dall’Università degli Studi di Milano Bicocca. Tra le motivazioni che hanno portato alla decisione di insignire il maestro Lorenzoni della prestigiosa laurea c’è, come ha affermato la preside del corso di laurea dell’ateneo milanese Nigris, il suo contributo negli ultimi 40 anni alla qualità e all’innovazione del sistema scolastico italiano, grazie al suo lavoro con i “bambini che pensano in grande”, che ha creato spazi di riflessione e formazione dei docenti delle scuole di tutto il territorio nazionale.
Il maestro Franco, è stato giornalista, e nel 1974 e 75 è stato corrispondente dal Portogallo; poi nel 1982 e 1983 grazie ad una borsa di studio ha frequentato la scuola di drammaturgia teatrale di Eduardo De Filippo. Nel corso della sua lunga carriera Lorenzoni ha dato il suo contributo sin dal 1977 al Movimento di cooperazione educativa e ha sempre tenuta alta la prospettiva internazionale, partecipando a progetti di gemellaggio e cooperazione internazionale in Colombia, Brasile e Guatemala svolgendo anche attività di formatore su incarico della Cooperazione Italiana e delle Nazioni Unite.
Frutto della sua passione educativa è la Casa dei Cenci, da lui fondata più di 40 anni fa, un vero e proprio centro di sperimentazione educativa e di ricerca su temi come l’ecologia e l’inclusione. Nella casa laboratoriale Franco Lorenzoni ha visto passare ogni anno centinaia di maestre e maestri in formazione.
Le attività del maestro umbro sono state molteplici anche in altre parti di Italia, dove ha dato vita a progetti interculturali, ricerche e sperimentazioni. Nel 2013 è stato membro del comitato scientifico nazionale per l’accompagnamento delle indicazioni nazionali e solo poche settimane fa è stato chiamato dal ministro Patrizio Bianchi, come esperto nel comitato tecnico per analizzare le problematiche connesse ai tempi e ai luoghi degli apprendimenti, in particolare per le esigenze poste dalla pandemia.
Nella carriera di Franco Lorenzoni non mancano le pubblicazioni, e tra queste segnaliamo l’ultima I bambini ci guardano. Una esperienza educativa controvento del 2019, e forse il suo libro più famoso I bambini pensano grande. Cronaca di una avventura pedagogica.
Durante la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento Lorenzoni ha voluto ricordare che è necessario riaprire le classi i bambini, ha detto, hanno diritto ad un risarcimento. E, in ogni caso, la proposta del maestro umbro per poter incontrare i bisogni dei bambini e delle bambine va già verso la fine dell’anno scolastico. Stiamo pensando a un’estate speciale, a una collaborazione ad alta intensità fra scuole e terzo settore, ha affermato il neo laureato, e a me piacerebbe che il mondo del teatro, rimasto fermo per così tanti mesi, dedicasse ai più piccoli un ritorno all’attività. Lorenzoni parla anche di ripensamento dei luoghi iniziamo a usare le terrazze, gli spazi all’aperto. Renzo Piano recentemente non a caso gli ha proposto di collaborare all’ideazione di una scuola.
Ci sono maestre e maestri straordinari, che stanno facendo cose straordinarie. In tanti hanno fatto passi da gigante rispetto allo scorso anno e si continua ad imparare, dice ancora Lorenzoni.
E guardando al futuro il maestro Franco ha ancora detto, nel suo ruolo di membro del comitato tecnico. Stiamo lavorando per creare un ponte tra quest’anno scolastico e il prossimo che dia il massimo sostegno dopo questi mesi di privazioni. Vorremmo ridare socialità ai bambini.
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