Venerdì 20 febbraio 2015 – ore 10.30, nell’ Aula Magna – Campus universitario di Coste Sant’Agostino il Rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Luciano D’Amico, e il Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione Stefano Traini, conferiranno la Laurea Honoris Causa in Comunicazione a Marco Pannella. Sembra giusto. Seguo da sempre Marco Pannella, pur non essendo iscritta al Partito Radicale. In realtà non lo sono a nessun partito: sono un animale politico, come direbbe Aristotele, ma non un animale “partitico”.
Seguo il politico, nelle sue infinite battaglie per il cui credo (un essere umano che crede in un ideale di giustizia è già di per sé eccezionale), mette in gioco tutto se stesso, ogni volta, con estrema convinzione e lo seguo oggi per quel suo meraviglioso intendimento del “diritto alla conoscenza” Comunicare è essenziale. A loro modo e forse meglio di noi lo fanno anche gli animali: per sopravvivere. Non dimentichiamo che, in un clima nuovo di comunicazione, con telegrafo e telefono, scoppiò la prima guerra mondiale, “la guerra di luglio” (come venne definita), perché per un mese sembrò che le Nazioni cercassero la pace senza trovarla; la “guerra futurista”, perché i tanti fronti di guerra non permettevano una chiara prospettiva della situazione e certamente la prima guerra in cui i capi d Stato non si guardarono negli occhi, non si strinsero la mano.
Non comunicarono, o, meglio, comunicarono MALE. Lo fecero dopo: troppo tardi. Siamo in un mare di comunicazione, ma non ce ne rendiamo davvero conto. –“E’ un po’ il destino delle fasi di transizione quello di offrirsi solo in un secondo momento alla consapevolezza degli osservatori, e giusto per il fatto che proprio coloro che sono immersi più profondamente in una rivoluzione finiscono con l’essere meno consapevoli delle sue dinamiche (McLuhan 1962, pp. 210-212).[1]”- Dicevamo: laurea Honorem. Ecco le fasi: Laudatio, Stefano Traini; Lectio Doctoralis, Marco Pannella e quindi Consegna della pergamena di laurea a cui faranno seguito gli interventi di: Francesco Benigno, Luciano D’Alfonso e Gianni Letta. Marco Pannella, sta promuovendo la campagnaPer un nuovo diritto umano: il DIRITTO ALLA CONOSCENZA. L’appello è sottoscritto dalPartito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, daNon c’è Pace Senza Giustiziae daNessuno Tocchi Caino. Hanno perfettamente ragione: l’essere umano ha diritto alla conoscenza, ma non soltanto a quella, sterile, che gli lascia le mani vuote della possibilità d’azione. Pensiamo alla questione Ucraina: non ci riguarda? Ci riguarda e come, se possiamo correre il rischi terribile di trovarci ad assistere (?) a un conflitto tra Russia e America. Le questioni militari, così apparentemente lontane da noi, sono vicinissime, in questo nostro mondo globalizzato, certamente lo sono di più di quanto le nazioni che si trovarono a combattere nella prima guerra mondiale non fossero. E i morti furono infiniti. Le guerre nascono per prese di posizione cui noi cittadini siamo estranei. Assistiamo, oggi alle telefonate del presidente Usa Barack Obama al leader russo Vladimir Putin, alla sua “sollecitazione” perché raccolga “l’opportunità” presentata dai colloqui di Minsk tra Russia, Francia, Germania e Ucraina. Lo scopo? nel tentativo di raggiungere una soluzione pacifica. Ecco perché dobbiamo dare ragione a Marco Pannella quando sostiene: “la codificazione del diritto umano universale allaconoscenza, ossia il diritto di conoscere in che modo e perché i governi a vari livelli prendano determinate decisioni che influiscono sui nostri diritti umani e libertà civili, soprattutto per quanto riguarda questioni disicurezza nazionale”. Insomma: di mezzo ci siamo proprio noi cittadini. D’altra parte, il lato negativo della comunicazione è “il controllo”. Controllo su di noi, di cui spesso non ci rendiamo neanche conto. Comunicazione = controllo. Da integrata e non apocalittica dovrei vederne soltanto i positivi, ma una vena di negatività comunque salta fuori. Questo perché i nostri dati non sono posseduti soltanto dagli uffici della pubblica amministrazione (cosa anche che qualche volta ci mette quantomeno a disagio, tenuti sotto mira come siamo), ma dalle banche, dalle università, dalla rete ospedaliera e dalle biblioteche. Non basta: sappiamo che i nostri movimenti, le nostre condotte, le compere e quant’altro, sono rintracciabili per mezzo delle carte di credito, dei telefonini, dei badge d’identificazione e tanto di più da reti come facebook. Inoltre, positivo o negativo che sia al momento, in molti spazi pubblici e nelle strade molto spesso siamo anche controllati dalle telecamere. Quindi noi cittadini siamo sotto controllo. Ma abbiamo davvero il controllo e la conoscenza di quanto avviene nel mondo “che ci sovrasta”, delle decisioni potenzialmente pericolose dei capi di Stato? Abbiamo DAVVERO il controllo delle scelte politiche? Degli ingranaggi nascosti del POTERE? Certamente no. Ecco perché la laurea in comunicazione a Marco Pannella è giusta, così come questo “nuovo diritto umano: il DIRITTO ALLA CONOSCENZA:”codificazione del diritto umano universale alla CONOSCENZA, ossia il diritto di conoscere in che modo e perché i governi a vari livelli prendano determinate decisioni, non solo legate a questioni di carattere politico-militare. Crediamo che leNazioni Unitedebbano essere il nostro primo obiettivo istituzionale e che l’adozione di una risoluzione o dichiarazione politica presso di esse possa rappresentare il primo passo verso la codificazione del diritto alla conoscenza. Non vogliamo abolire il Segreto di Stato ma vogliamo correggere e migliorare i meccanismi di controllo democratico esistenti per garantire il progresso di uno Stato di Diritto democratico, nazionale e internazionale, e l’effettivo rispetto dei diritti umani”. E’ possibile questa conoscenza: il world wide web[2] è una terra virtuale laddove è immaginabile esprimere se stessi e ricercare libertà di pensiero e verità. Naturalmente diviene territorio di contesa da parte degli stati cui la sua struttura affrancata e scorrevole rappresenta un pericolo, o comunque uno spazio da amministrare e verificare. Per Manuel Castells internet si palesa come un mezzo efficace affinché la democrazia possa espandersi nel globo e quindi egli trova ovvio che il web possa concorrere alla sua costruzione. In una nazione libera e democratica. Difatti le differenti forme associazionistiche, private e pubbliche, le reti civiche e le reti private, attraverso il Web assolvono i loro compiti di informazione, sia questa alternativa, pubblica, amministrativa, di volontariato, religiosa o di altro tipo, si affidano alla rete. Tutto questo è comunicazione. Noi cittadini del mondo “dobbiamo sapere”, perché soltanto in questo modo si potranno, nel tempo, sconfiggere “i mali nascosti del mondo”. Quelli che, a distanza di anni e anni ancora ci fanno vergognare per le ghettizzazioni, i campi di sterminio, gli eccidi delle foibe, imassacri, come quello della foresta di Katyń, avvenuto durante laseconda guerra mondiale, con l’esecuzione di massa, da parte dell’Armata Rossa, di soldati e civili polacchi. L’elenco sarebbe troppo lungo e anche troppo vicino alle nostre distratte e poco informate coscienze. Ben venga questa laurea ad Honoris a Marco Pannella e ben venga il diritto alla conoscenza, che dobbiamo anche essere in grado di guadagnarci.
Bianca Fasano.
[2] Il World Wide Web (nome di origine inglese), in sigla WWW, più spesso abbreviato in Web,anche conosciuto come Grande Ragnatela Mondiale, è un servizio di Internet che permette di navigare ed usufruire di un insieme vastissimo di contenuti multimediali e di ulteriori servizi accessibili a tutti o ad una parte selezionata degli utenti di Internet.
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