Altro scandalo, dopo quello del figlio di Umberto Bossi, avrebbe coinvolto un pescarese di 42 anni, che il 6 marzo 2012 si è presentato agli uffici diplomatici italiani in Albania con la sua laurea in Stomatologia conseguita il 20 luglio 2011 alla Kristal. L’uomo chiedeva di farsi rilasciare una dichiarazione che gli avrebbe consentito di rendere valido il titolo di studio anche in Italia. Una formalità, ha pensato, che però ha messo in allarme il dipendente dell’ambasciata che gli ha chiesto il foglio firmato dall’ateneo con le date degli esami: e l’uomo è ricorso all’avvocato
Ma l’ambasciata ha avvertito la polizia, scoprendo che l’uomo non era neppure iscritto all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire), un passaggio obbligato per chi soggiorna per più di dodici mesi. Non solo, attraverso il sistema informatico che registra gli ingressi nel Paese (il Tims) è emerso che in effetti il 42enne era stato in Albania ma solo per dieci giorni tra il 2006 (anno di immatricolazione all’università) e il 2012 (poco dopo la laurea). La domanda successiva è stata: come ha potuto diventare dottore in Stomatologia se il corso dura cinque anni e prevede la frequenza obbligatoria per almeno tre giorni a settimana? Un piccolo miracolo o una grande truffa.
Il pescarese, spiega Libero, non è l’unico furbo. Si calcola che negli ultimi anni almeno 900 studenti italiani abbiano conseguito la laurea dall’altra parte dell’Adriatico frequentando corsi di lingua albanese fittizi. Titoli di studi che poi sono stati convalidati non si sa bene come dalla rappresentanza consolare.
In passato il porto franco delle lauree era stata la Romania. Centinaia di ragazzi italiani che non sono riusciti a superare il test di ammissione alle facoltà mediche hanno fatto i bagagli e sono partiti per l’università di Timisoara (statale) e di Arad (privata). La differenza con l’Albania è che qui si studia per davvero, anche se a detta dei loro colleghi in Italia il livello di difficoltà è minore e ciò darebbe un vantaggio non trascurabile.