Anna Maria Bernini (Forza Italia), ministra dell'Università e della Ricerca
“Devo dire che quello di Medicina è un grande corso di laurea. Però il numero chiuso va superato, devo dirlo molto chiaramente”. Sono parole non certo destinate a passare inosservate quelle pronunciate da Anna Maria Bernini, titolare del ministero per l’Università e la Ricerca: parlando a ‘Zona bianca’, su Rete 4, la ministra ha detto che “è vero che c’è una carenza di medici”, ma è anche “vero che le università devono essere messe nelle condizioni di formare le studentesse e gli studenti con un’offerta formativa” ottimale “e con gli strumenti adatti e il personale in numero sufficiente per garantire la grande qualità della nostra formazione”.
Detto ciò, Bernini ha tenuto a dire che grazie a Forza Italia e a questo Governo “a partire da settembre ci saranno fino 4mila posti in più da subito per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia. E tra 7 anni ci saranno 30mila posti in più e il nostro obiettivo è proprio quello di andare oltre: superare il numero chiuso”.
Ma questo, ha sottolineato, “non sarebbe possibile se non dessimo alle università il supporto per formare gli studenti, non sarebbe corretto nei confronti di questi ultimi se non dessimo loro una prospettiva di lavorare, e lavorare bene, dopo”.
La titolare del Mur ha quindi ricordato che “noi italiani invecchiamo molto bene: esiste una terza età ma esiste anche una quarta età che gli esperti di bioageing chiamano la ‘silver age'”.
“Quindi abbiamo bisogno di medicina di prossimità, di medicina domiciliare e abbiamo bisogno di medici che sappiano corrispondere a queste esigenze. Abbiamo bisogno – ha concluso Bernini – che le scuole di specializzazione funzionino e su questo stiamo lavorando”.
Solo pochi mesi fa, marzo, la stessa ministra dell’Università, Anna Maria Bernini era sembrata meno possibilista sulla cancellazione del numero chiuso: “ad aprile – disse – terminerà il nostro tavolo di lavoro e si prevede un ampliamento dell’accesso, come ci hanno anticipato, tra il 20 ed il 30 per cento“.
Nello stesso tempo, sottolineò Bernini, “lavoreremo sulle scuole di specializzazione perché non sarebbe giusto e corretto nei confronti degli studenti aprire la porta al corso di laurea e non dare loro l’opportunità di accedere poi ai corsi di specializzazione “.
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