L’economia degli Usa, come del resto quella dei Paesi Ue, non procede speditamente e molte compagnie riducono stipendi e personale.
Non è il caso della Set, Educational Testing Service, società non profit che produce Sat (Advanced Placement exams) e Gre (Graduate Record Exams), cioè batterie di test largamente utilizzati nell’high school (corrispondente alla nostra scuola media superiore) e per l’ammissione alle università.
Qualche attento osservatore politico potrebbe darne il merito a Bush e all’Education Act da lui introdotto, che costringe le scuole alle valutazioni e al superamento di standard nazionali, pena la "messa in mora", la sostituzione dello staff dirigenziale, o peggio la chiusura della scuola stessa. Fatto è che la corporation Set, va a gonfie vele e distribuisce somme consistenti a diverse figure dirigenziali. A parte il presidente Kurt Landgraf che, per dieci mesi d’attività ha intascato circa 800.000 dollari (più di 800.000 euro) di extra, sono stati dati, per cinque settimane di lavoro, 25.700 dollari al nuovo vicepresidente Donado, oltre ad un bonus di 212.306 dollari.
Il New York Times del 23 novembre ha riportato la cifra di 366.000 dollari distribuiti a 15 altri funzionari.
Dette somme, però, elargite come extra stipendio, premi per incrementi di budget, ecc., stanno innescando accese polemiche negli ambienti accademici e oltre. Il motivo è evidente:
tradizionalmente, lo staff dell’Ets ha percepito stipendi paragonabili a quelli dei docenti e manager di college e università. Adesso non più!
I test sono sempre più richiesti: ogni anno, oltre due milioni di studenti si sottopongono al Sat (il cui costo è di 26 dollari) e al GRE (costo 115 dollari), non solo in Usa, ma anche all’estero.
La società, per gestire questi bilanci miliardari, sta subendo una radicale trasformazione. Creata nel 1947 come organizzazione non profit e quindi esentasse, per orientare la crescente domanda di ammissione a college ed università, ha bisogno di manager di provata esperienza e li assume sottraendoli all’industria privata (il presidente Landgraf, per esempio, era dirigente della multinazionale DuPont Company).
A loro, data l’organizzazione non profit, l’Ets non può offrire stock options e, come lo stesso Landgraf afferma, in alternativa, distribuisce incentivi e denaro extra.
Molti, però, si chiedono quanto non profit sia rimasto nell’Ets e se sia giusto far confluire nelle tasche di privati denaro ottenuto dall’esenzione di tasse (due milioni di dollari nell’ultimo anno, a fronte di un surplus operativo di 34 milioni di dollari).
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