Il docente per lavorare in classe con le tecnologie dell’informazione si deve porre un primo problema, che riguarda direttamente il suo modo di insegnare: deve acquisire le competenze necessarie a leggere e produrre contenuti digitali.
Il secondo problema è meno evidente, perché riguarda tutte quelle tecnologie che entrano direttamente in classe e che impattano sulla metodologia del docente, andando a modificare la prassi comunicativa della classe e in sostanza il rapporto didattico tra il docente e gli studenti, tra gli studenti, e potenzialmente lasciando entrare nell’ambiente di apprendimento altri soggetti che non erano direttamente interessati all’azione pedagogica (si pensi alla rete, o ai produttori di software).
Man mano che le TIC entrano nella realtà delle nostre classi si pongono altri problemi di ordine didattico sui quali si stanno aprendo interessanti riflessioni. Ne vogliamo sottolineare 3:
• La ricerca in rete. I docenti e gli allievi devono essere formati per compiere operazioni di ricerca in rete che siano mirate e che portino a risultati significativi e di qualità. La funzione di mediatore del docente, di formatore critico e di esperto in alcuni ambiti della conoscenza non può essere abile in una biblioteca e casuale su internet.
• La valutazione. Come valutare un allievo quando l’attenzione si pone sul processo di apprendimento e non solo sul risultato? Come valutare un’attività collaborativa, la partecipazione ad un forum o a una wiki, ecc. Anche in questo passaggio epocale la valutazione è un elemento chiave.
• La didattica con le TIC Le tecnologie in aula non garantiscono l’apprendimento, ma sono efficaci strumenti di supporto che devono essere usati consapevolmente.
Per quanto scritto possiamo dire che l’uso delle TIC è ormai imprescindibile nella vita quotidiana e anche tra i banchi di scuola. In una società di “digital natives”, alunni cresciuti in un mondo dominato dalla tecnologia, è fondamentale per i docenti avvicinarsi alla tecnologia per avvicinarsi agli alunni stessi cercando di capire il loro mondo. La didattica tecnologica si basa proprio sul presupposto di usare i linguaggi più affini agli alunni per migliorare il processo di insegnamento – apprendimento.
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