Riceviamo e pubblichiamo:
Sono Gilda Sammarco, insegnante di Scuola Primaria presso l’Istituto Comprensivo “Ovidio” a Roma. Purtroppo lo scorso 22 ottobre sono stata costretta a rimanere a casa perché lavoratore fragile. Sono stata dichiarata inidonea temporaneamente al lavoro in presenza, causa emergenza Covid.
Nonostante ciò, continuo a mantenere i contatti con i bambini attraverso la piattaforma WeSchool, su base volontaria. La prossima visita dal medico preposto sarà il 30 novembre 2020 e mi auguro di poter rientrare a scuola dai miei alunni. Ciò significherebbe che l’emergenza sanitaria sarebbe sotto controllo e che potremo ritornare alla normalità.
Chiedo di permettere ai docenti che siano stati riconosciuti temporaneamente non idonei al lavoro in presenza, di poter interrompere il periodo di inidoneità, qualora la scuola adotti la Didattica a Distanza. So bene quanto la DAD non potrà mai sostituire la scuola in presenza ma occorre valutare la possibilità, nell’ipotesi le scuole ricorressero alla DAD, di permettere ai docenti temporaneamente non idonei al lavoro in presenza, di poter interrompere il periodo di inidoneità e di poter lavorare attraverso la Didattica a Distanza con i propri alunni.
Ciò significherebbe poter continuare, sebbene a distanza, il percorso di crescita iniziato insieme, tranquillizzerebbe i bambini, le loro famiglie e anche gli insegnanti che desiderano accompagnare gli alunni che gli sono stati affidati. Si ringrazia per l’attenzione.