Cattive notizie per i lavoratori fragili: il Decreto Aiuti bis, pubblicato nella G.U. del 9 agosto, non proroga le tutele previste per il personale in questione, particolarmente esposto al rischio-contagio.
I Sindacati CGIL, CISL e UIL hanno rappresentato ai ministri Orlando e Speranza “la necessità di prevedere urgenti proroghe ai provvedimenti scaduti il 31 luglio scorso, a partire dalla sorveglianza sanitaria eccezionale, dall’accesso allo smart working per importanti patologie conclamate e in caso di riconoscimento di grave disabilità, nonché ai fini dell’esclusione dal comporto per i periodi di assenza quando la mansione/funzione svolta non consente il lavoro a distanza“.
Allo stato attuale dunque, salvo ripensamenti, “tutti dovranno rientrare in presenza o assentarsi con la certificazione di malattia, mentre l’eventuale ricorso allo smart working, se possibile, verrà concesso in modalità ordinaria con un requisito di priorità nella turnazione tra i richiedenti, cosa ben diversa dal rendere esigibile un diritto soggettivo motivato“.
La FLC CGIL denuncia inoltre che “nella scuola, dove poco è cambiato al terzo anno di pandemia e dove, alla riapertura, si faranno i conti con una probabile nuova ondata di diffusione del virus “aprendo le finestre per creare corrente d’aria” più altre paludate indicazioni precauzionali ribadite dalle recenti linee-guida, i lavoratori fragili si troveranno a dover subire una scelta che li inchioda alla loro vulnerabilità. Riprendere in presenza pur consapevoli dei rischi, oppure restare a casa nel limite consentito dal contratto e arrivare, magari, alla decurtazione dello stipendio o al solo mantenimento del posto”.
A quanto sopra, si aggiunge anche la situazione dei supplenti: “Non possiamo ignorare i tanti docenti e ATA precari nominati annualmente che non hanno una copertura così estesa per la malattia pari a quelli a tempo indeterminato, quindi a spettro di licenziamento“.