Le parole pronunciate in più occasioni, nelle ultime settimane, dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, stanno avendo delle conseguenze. Il leghista ha parlato di “umiliazione come fattore di crescita” e di “lavori socialmente utili”; una dirigente scolastica non ha perso tempo, applicando a modo suo queste indicazioni, ancora non ufficiali.
Il fatto è stato riportato da La Repubblica. La dirigente scolastica Miriana Zannella, alla guida dell’istituto omnicomprensivo Giulio Cesare di Sabaudia, nel Lazio, ha deciso di punire gli alunni indisciplinati con dei lavori socialmente utili al posto delle sospensioni.
A partire dal prossimo 9 dicembre i ragazzi in questione lavoreranno in segreteria e altri si dedicheranno al giardinaggio, alla sistemazione della palestra e pure a svuotare i cestini. La linea della preside è stata ispirata, come lei d’altronde non nasconde, da quella espressa da Valditara, che ha scatenato forti polemiche in chi crede che siano ben altri i metodi educativi da applicare in queste situazioni complesse.
“Questa è la tendenza del Ministero e questo stiamo facendo. Sono felici anche i genitori, che in tal modo evitano che i figli stiano in mezzo alla strada”, evidenzia la Zannella, che parla di studenti “veramente ingestibili”, e di professori che non riescono “a tenerli a bada”.
“Il problema sono le famiglie. Tante le situazioni di disagio e soprattutto tanti i figli di coppie separate. Queste famiglie allargate sono un problema, un danno per i figli. Molte madri lavorano nelle serre o fanno le colf, mancando per ore da casa, e i ragazzi si sentono soli. Sono ragazzi che vanno seguiti”, ha aggiunto.
La situazione nella scuola, a quanto pare, non è delle migliori dal punto di vista dell’utenza: “Ci sono ragazzi che vanno a vendere sigarette elettroniche a quelli delle medie e altri che acquistano antidepressivi a un euro e li rivendono a venti”.
Ad occuparsi dei ragazzi che andranno incontro a questi provvedimenti ci sarà un tutor, altra figura di cui Valditara ha discusso più volte, che seguirà gli studenti più disagiati. “Non si può permettere che a scuola alcuni studenti continuino nei loro traffici. Condivido quanto sostiene il ministro e vedremo cosa accadrà. Ma da quando abbiamo preso questa decisione gli insegnanti mi dicono che le cose già vanno meglio”, ha continuato la dirigente.
Quest’ultima sembra essere davvero esasperata: “Sono contenti sia i ragazzi che le famiglie e per me si tratta dell’ultimo tentativo per recuperare questi giovani. Se non andrà bene neppure questo sarò costretta a mandare via alcuni studenti”. Davvero non si può fare altro?
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